"Asintoti e altre storie in grammi", la raccolta di poesie di Davide Colacrai
Davide Colacrai si fa portatore della poesia vera, con un significato profondo e genuino, ma capace anche di provocare il lettore. Oggi ci parla di "Asintoti”, la sua ultima raccolta di poesie.
"Asintoti e altre storie in grammi" è il suo ottavo libro di poesie: perché dedicarlo all'11 settembre, alla famiglia, all'amore, i manicomi. Che cosa hanno in comune tutte queste realtà? La vita?
Il mio libro “Asintoti” parla – in effetti – di diverse realtà, di fatti storici che non sono conosciuti o lo sono poco, di esperienze che si fanno quando si vive la vita con consapevolezza, di tematiche che danno alla poesia la definizione di poesia civile perché non esprime un giudizio ma affida al lettore la responsabilità di pensare e di formarsi egli stesso un giudizio, quello che mi piace definire il dovere ad un pensiero. Il denominatore comune ai miei versi può senz’altro essere colto nella vita – nell’atto di vivere o meglio in una non passività che, spesso e volentieri, si trasforma in una malattia che sono solito chiamare la malattia di attendere e che caratterizza la nostra epoca – ma anche nella essenza stessa della poesia, intesa nel suo significato più profondo e genuino – una poesia vera.

Avere una laurea in giurisprudenza e dedicarsi alla poesia: crede che sia un binomio vincente o una contraddizione perfetta casuale?
La laurea in Giurisprudenza ha permesso a quel lato di me che possiamo definire di impegno civile, per certi versi anche giustizialista, di svilupparsi e rafforzarsi prima e di manifestarsi nelle mie poesie poi. In altre parole, la laurea in Giurisprudenza mi ha portato ad avere il coraggio di raccontare cose che molti lettori non conoscono o preferiscono non conoscere e quindi anche il piacere di “provocare” chi legge. Come poeta sento precisamente questa funzione.

Qual è uno delle Sue poesie a cui è più legato o quella che Le sarebbe piaciuto scrivere di un altro autore?
Ogni poesia è come una figlia per me e sono solito dire che ciascuna ha scelto me come suo padre. Detto questo, ce ne sono alcune a cui sono particolarmente legato vuoi per il tema che tratta vuoi perché mi ricorda un certo periodo della mia vita. Posso citare per esempio “Canto dei miei sette anni”, ispirata ad alcuni racconti che fa spesso mia madre ricordando quando era bambina e che è stata una delle mie prime poesie ad essere apprezzata e a farmi viaggiare per l’Italia. Per quanto riguarda invece un testo che mi sarebbe piaciuto scrivere, dico spesso che sarei voluto essere l’autore di “Processo a me stessa”, una straordinaria e intensa confessione che Anna Oxa ha portato in un lontano Sanremo e che pochi hanno veramente capito e apprezzato.
Biografia Davide Rocco Colacrai è nato e cresciuto a Zurigo. Dopo essere arrivato in Italia per gli studi liceali (maturità scientifica), si è laureato a pieni voti in Giurisprudenza presso l'Università di Firenze, dove ha conseguito anche una specializzazione post lauream in studi giuridici e il Master di II Livello in Psichiatria forense e Criminologia. Attualmente lavora come impiegato. Sinossi Asintoti e altre storie in grammi è il mio ottavo libro di poesia, pubblicato con Le Mezzelane, piccola casa editrice con cui avevo già pubblicato il pluripremiato e fortunato volume Istantanee Donna (poesie al femminile). Come suggerisce il titolo, Asintoti è una raccolta di frammenti in cui si specchia, o raccoglie, il mondo nelle sue plurime estensioni di vita. Si parla dell'11 settembre, della famiglia (la stessa storia viene raccontata da due punti di vista diversi, quello del padre e quello della madre), dei manicomi, si parla dell'amicizia, dell'assenza e si parla dell'amore.