Betta Zy, dall'ascolto della cronaca nera alla scrittura dei suoi thriller | INTERVISTA E FOTO
Da piccola, la cronaca nera al telegiornale catturava la sua attenzione e oggi, Betta Zy, è autrice di quelle storie che le facevano pensare a ciò che aveva portato a quelle azioni criminali che vedeva in tv.
Gentile Betta, ci può spiegare se - in qualche modo - il Suo libro, dal titolo "Codice Redox. La sesta compagnia" ci svela dei segreti? Segreti legati alla fantasia, alla speranza o ad una dura realtà?
Ogni libro della serie "Codice Redox" contiene un segreto che in qualche modo viene svelato. Ne "La sesta compagnia" i segreti che vengono svelati sono legati a complotti che non sono poi legati completamente alla fantasia. Un fondo di verità c'è se consideriamo il fatto che l'incontro fra Reagan e Gorbacev per discutere sul da farsi in caso di contatti alieni c'è effettivamente stato. Quindi direi che sono legati alla fantasia ma sempre con un fondo di verità.

Come si è appassionata al genere del thriller?
Da piccola quando si cenava si ascoltava il telegiornale e i fatti di cronaca nera catturavano la mia attenzione perché mi facevano pensare a ciò che aveva portato a quelle azioni criminali. Mi sono sempre posta molte domande su chi, come e perché di determinate situazioni. Poi crescendo mi sono appassionata a quel genere di romanzi fino a scoprire il vasto mondo che può esserci dietro una storia criminale.

Se potesse prendere il finale o la trama di un libro e ne potesse cambiare alcune parti, quale libro sceglierebbe?
Quello ancora non scritto su Ilaria Alpi e "Il silenzio degli innocenti". Sono convinta che il dottor Lecter sia un buono a cui hanno messo un brutto vestito.


