Carlo Valli: Il doppiatore, non deve avere una bella voce ma deve saper recitare
…“Robin Williams non l'ho mai incontrato, ma ho visto in tivù che sentendosi doppiare rideva divertito, magari ciò che ascoltò gli sarà piaciuto”!
Talvolta una bella voce, non è sinonimo di bravura attoriale e con il maestro Carlo Valli - fra l'altro docente di doppiaggio presso la Voice Art di Roma - abbiamo percorso il mestiere dell'attore, grazie alla sua esperienza nel settore.
Lei ha iniziato la sua carriera di attore negli anni sessanta. Tra ieri e oggi cosa trova di cambiato?
Ho cominciato a fare l'attore a 10 anni, nel 1953, ero un ragazzino e facevo l'attore alla radio di Torino perché sono di Torino, allora si faceva molta radio con i ragazzi e per i ragazzi.
Poi ho frequentato il Liceo e l'Accademia di Arte Drammatica e nel 1965 ho cominciato a fare l'attore con il Teatro Stabile dell'Aquila. In seguito ho fatto tanto teatro, che faccio ancora e il doppiaggio.
Del cinema le posso dire poco, perché avrò partecipato a tre/ quattro film non è che possa parlarne in modo più specifico. Invece sul doppiaggio c'è parecchio da dire, perché le cose sono cambiate molto. Quando ho iniziato io c'era più tempo e si facevano i turni con calma, che duravano 3 ore e in quel passo di tempo si facevano 4/ 5 anelli, cioè dei frammenti di scena da doppiare, organizzati in un certo numero di piani di lavorazione. Poi quando i film erano importanti , bisognava farli bene.
Adesso non è neppure pensabile, ora bisogna fare tanto e tutto con parecchi turni e anelli, facendoli in modo veloce, bene e che tutto costi poco. C'è da dire che, una volta c’erano dei grossi attori e dei grossi doppiatori. Ora ce ne sono molti che non lavorano più, per cui il “palco di attori" bravi è parecchio striminzito, ce ne sono ancora ma non come una volta, non c'è stato più un ricambio. Piano piano, se ne andavano coloro che avevano fatto la storia e non ce n'era nessun altro ad equipararli.

Il suo lavoro ha spaziato, come detto dal Teatro alla Radio. Tra tutte queste avventure artistiche, quale le ha riservato maggiori soddisfazioni?
Tutte perché fanno parte dell'attore che ha diverse facce e sfumature. Il doppiaggio è un mestiere che può fare soltanto un attore, perché presta la voce a degli attori che recitano in un film, quindi recitano bene per cui noi dobbiamo recitare bene. Il Teatro è uguale , solo che è differente perché hai più spazi e libertà, sempre tenendo conto di ciò che vuole il regista . Invece col doppiaggio di libertà ce n'è poca, bisogna fare come ha fatto l'attore nel film, seguire i tempi che ha usato, i modi di recitare, se strilla bisogna strilla bisogna strillare, se piange devi piangere, eccetera. Insomma il doppiaggio ha delle regole più precise che bisogna rispettare.
Poi alla radio puoi fare come ti pare, sei più libero anche nel fare una pausa, perché magari ne senti il bisogno.
Nel cinema, è molto divertente se fai una bella cosa bella, ma più che altro si diverte il regista.
Quello che mi ha dato più soddisfazione è il Teatro perché è quello che già da ragazzino volevo fare e dopo aver fatto l’Accademia di Arte drammatica, ho continuato a farlo e non ho mai smesso, lo faccio tuttora, però nel frattempo si è aggiunto il doppiaggio dal 1966 fino ad oggi.
Ho fatto prima l'attore con piccoli personaggi, con i vari provini che tutti fanno quando cominciano la loro carriera. Poi ho iniziato a fare parti più importanti, delle direzioni, degli adattamenti, negli adattamenti e nel tempo sono oltre che attore, anche direttore.

Del doppiaggio lei è un maestro in tutti i sensi, ha prestato la sua voce a tanti attori, tra questi Robin Williams, un attore che sapeva giocare con la sua voce. Ha avuto modo di conoscerlo? C'è qualche aneddoto sul doppiaggio di un film con Williams che vorrebbe raccontarci?
Non l'ho mai conosciuto, nemmeno quando venne in Italia in occasione dell’uscita del film Mrs Doubtfire, io non lo sapevo a me nessuno lo disse. Ricordo che fu ospite del Maurizio Costanzo Show, l'ho guardato da casa mia seduto sulla poltrona, gli fecero vedere degli spezzoni del film doppiato da me, lui se la rideva sentendosi doppiare, magari gli sarà piaciuto. Poi volle sapere chi fosse il doppiatore, in sala c'erano dei colleghi del doppiaggio, gli fecero il mio nome e lui mi fece i complimenti. Mi dispiace non averlo conosciuto, nonostante non avrei saputo cosa dirgli, perché l’onere non lo conosco così bene da parlarlo.
Questo è uno degli aneddoti, l'altro è legato sempre al doppiaggio di Mrs Doubtfire, che ricordo di molto faticoso. Bisognava farlo in fretta e ricordo che, tra l'altro, abbiamo lavorato anche di domenica fino a sera. La direzione era di Tonino Accolla e ricordo che dovevo fare quella voce femminile il più credibile possibile. Naturalmente il film, non si doppia in un giorno, ma occorrono fino anche a 10 giorni. Quindi ogni giorno dovevi ritrovare quel tipo di voce che si era fatta il giorno prima, senza poterla cambiare . Su questo argomento, ricordo che era sera e non c'era nessuno e Tonino Accolla chiese al custode, un omone grande, grosso e con un accento romano, di dire se il tono di voce femminile che usavo, sarebbe potuto andare bene e se gli sembrava giusto. Lui con quel gran tono di voce rispose: “ Se po' fà, se po' fà"
Per quel che riguarda il doppiaggio, mi piace dire che non è indispensabile avere una bella voce, quanto saper recitare. Delle volte una bella voce serve per determinati usi, ma da sola non dice nulla, la voce deve comunicare.

Non tutti sanno che Lei è un appassionato di fotografia.
Secondo me le foto non hanno una voce sonora bensì un'anima che risuona. Lei, che voce coglie in un'istantanea?
Ma non saprei, il dono un fotografo dilettante e non un professionista, sono quello che si può definire Fotoamatore.
Ho imparato a forza di fare foto, non ho frequentato una scuola per riuscire a farle. Ormai sono tanti anni e ogni tanto mi vengono delle belle foto. Quando capita sento squillare un campanello, allora sento che va bene, per me la voce è quella. Altre volte penso che avrei potuto orientare la luce più di un lato e coglierla meglio, oppure spegnerne qualcun'altra. Son o tutte cose che fanno parte della tecnica della fotografia, che ogni tanto vengono fuori.
Spesso mi vengono delle belle foto e me le metto da parte, ogni tanto me le guardo … tutto qui.
Ringraziamo per la preziosa collaborazione la scuola di doppiaggio "Voice Art" di Roma
Link:
https://www.scuoladidoppiaggio.com https://scuoladidoppiaggio.it https://voiceart.live

