Chiara Angella ha affrontato nel corso degli anni una brillante carriera come soprano che, l’ha portata a calcare i più prestigiosi Teatri del panorama musicale; già giovane vincitrice a soli 21 anni del celebre Concorso internazionale “Amici del Loggione” del Teatro alla Scala di Milano, da subito si fa conoscere per la sua vivacità e brillantezza vocale che le ha consentito di debuttare in varie opere, da Firenze a Verona, passando per Venezia fino ad Hong Kong, la sua voce e la sua arte di attrice e interprete, ha regalato al pubblico sempre alti livelli di spettacoli. Oggi, tutte le esperienze accumulate in giro per il mondo e la sua passione per la Letteratura italiana, hanno dato vita a Jessica Palm curiosa e vivace cantante lirica che come una moderna signora in giallo, tra una prova e uno spettacolo, scopre e svela i misteri di “bislacchi casi”.in questa doverosa introduzione, mi fa piacere ricordare come Chiara ed io ci siamo conosciute: le Opere Cavalleria Rusticana di Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, sono state le apripista di una amicizia nata undici anni fa sulle tavole di palcoscenico, tra le rovine di un rurale paesaggio del sud Italia. Insieme si cantava e tra una prova e l’altra chiacchieravamo di gran gusto... Ma questa è un’altra storia!

Ciao Chiara, la tua carriera inizia all’indomani della tua vittoria al Concorso Amici del Loggione del Teatro alla Scala, debuttando importanti opere da Verdi a Puccini con duttilità vocale. Tu hai dichiarato che il tuo sogno è “continuare a vivere d’arte per l’arte”. Potresti spiegare a tanti giovani mossi da facili successi, cosa sia questo vivere di arte per l’arte?
Vivere di arte significa avere una visione della vita che va al di là della pura materialità, cioè vuol dire vedere la poesia e tutto quello che ci circonda e quindi ascoltare la natura che si muove intorno a noi, attraverso il canto di un uccello o il volo armonico di una farfalla, o anche vedere il colore di un tramonto e sentire che quella è l’essenza della vita, come disse il piccolo Principe “l’essenziale è invisibile agli occhi”, anche se in realtà ritengo che se ognuno apre il suo cuore, ogni cosa è visibile e tangibile agli occhi. L’arte è un saper cogliere tutto quello che la vita ci dona e poterlo realizzare non attraverso una facile scorciatoia che accelera i tempi e che magari fa arrivare anche impreparati. Questa è una mia personale visione, avendo iniziato ed essendo stata anche in anticipo sulla tabella di marcia, ho debuttato a 23 anni in Butterfly al Teatro Comunale di Firenze, per il fatto però che il tutto è avvenuto tramite uno studio e una perseveranza e non con facili situazioni.
Pensa la mia passione per il canto nasce dalla famiglia, infatti i miei genitori ne erano appassionati, la mia mamma era pianista e il mio papà è stato un baritono, con una breve carriera alle spalle a causa di varie vicissitudini personali, quindi ho respirato l’aria del Teatro sin da bambina ma la loro sensibilità è stata quella di raccontarmi le trame, facendomi appassionare poco per volta di quel meraviglioso mondo. Quindi quando vedevo aprirsi quel telone scarlatto era una magia che mi coinvolgeva profondamente, come il vedere i costumi, le scene e vedere un mondo raccontato come dentro ad una scatola. Comunque, per tutte le cose, nella vita ci vuole passione e costanza.
Adesso sei scrittrice di romanzi thriller Le avventure di Jessica Palm. Cosa c’è in Jessica di Chiara?
Mi sa che c’è parecchio di me in Jessica per il fatto che, chi mi conosce bene, talvolta non riusciva a capire dove iniziasse Jessica e dove finisse Chiara. Sicuramente di me c’è il fatto che, parlo del teatro e di quello che hanno visto i miei occhi, poiché tra una pausa e l’altra puoi imbatterti negli incontri più disparati. Mi piace tanto aver potuto raccontare quello che ha vissuto un’artista all’interno del teatro. Il mondo del teatro è un mondo che non è solo palco e platea, ma esiste un mondo dietro le quinte, di sale, camerini o i laboratori di scenografia, fino all’amministrazione. Anche i tempi, le prove hanno un senso, non sono casuali. Per cui Jessica Palm mi assomiglia, lei lavora in teatro e gira per il mondo: il primo l’ho ambientato a Lipsia e racconta di Jessica che è andata lì per la Tosca, mentre io in realtà a Lipsia ho interpretato l’Alceste di Gluck. Ho scelto Tosca per avvicinare tutti alla lettura, essendo un’opera molto più conosciuta. Questi sono romanzi destinati a tutti, non solo per appassionati d’opera. Nel secondo romanzo l’opera scelta è Cavalleria e Pagliacci ambientata a Montevideo, ed effettivamente io ho cantato in Uruguay queste opere. Il terzo invece l’ho scritto durante il lockdown perché per me, essendo vitale viaggiare, scrivere mi ha reso la possibilità di farlo, perché è stato molto dura per me stare così ferma. Quest’ultimo è ambientato ad Hong Kong, dove ci sono stata più volte a cantare e ad insegnare, l’opera che la mia Jessica Palm interpreta è Il Trovatore di G. Verdi.
Sono libri semplici, raccontati in modo semplice, senza nessun eccesso di forma e formalità, all’interno di essi si trovano aneddoti legati anche alle tradizioni culinarie del posto.
Questi libri sono editi da una casa editrice universitaria ( Qui Edit) perché l’editore si è appassionato ai miei racconti e si trovano su Amazon ma li posso spedire anche io tranquillamente, basta contattarmi perché ho sempre piacere di avere quel rapporto diretto col lettore. Per cui mi possono contattare sia sulla mia pagina facebook Le Avventure di Jessica Palm (Chiara Angella) che anche attraverso la mia mail, angellachiara@inwind.it

Tra i luoghi da te visitati, quale senti di poter chiamare “casa”.
Ho viaggiato tanto e grazie al mio lavoro ho avuto la fortuna di raggiungere luoghi di cui talvolta non conoscevo neppure dove fossero, mi sono spinta in città dell’Azerbaijan, ho cantato in India, in Cina, negli Stati Uniti e in tante parti del mondo. Devo dirti che in ogni luogo sono riuscita a trovare qualcosa che porto nel cuore. Veramente faccio fatica a preferirne uno, per cui posso dire che in qualunque posto sia andata è poi diventato “casa” e mi sento di usare una frase che è tanto gettonata, ma che mi calza a pennello, però “mi sento una cittadina del Mondo”. Adoro vedere le persone, in questo modo faccio spesso un raffronto tra le abitudini del popolo cinese e quello sudamericano, o quello indiano o dell’Europa dell’Est, perché trovo che le differenze siano molto affascinanti, mi sono sempre addentrata nelle viuzze per esplorare ma soprattutto per incontrare la gente, perfino a mangiare dove mangiano le persone del posto e non i tipici locali da turisti. Devo dirti che mi sento in pieno cittadina del Mondo perché lo amo nella sua interezza, anche in quelle cose meno piacevoli di una cultura, ma che trovo genuine. Questo viaggiare, che continuo a fare, mi arricchisce tanto e mi piace sempre più.
Insieme a tuo marito Silvio Zanon (baritono), avete dato vita a Progetto Voce. Ce ne vorresti parlare?
E’ il nostro progetto dopo un percorso personale in cui abbiamo fatto il giro del mondo per poi scoprire che avevamo tutto a portata di mano, bastava solo ascoltare e abbiamo capito che era giunto il momento di portare un nuovo modo di insegnare, per valorizzare quel qualcosa che ciascuno già possiede. A noi piace il concetto anglosassone di vocal coach, perché ognuno di noi ha già uno strumento già formato, noi insegnanti valorizziamo quello che già c’è in ognuno, per cui noi aiutiamo ad entrare in contatto con la propria voce senza troppi artifici ed elucubrazioni. Quindi con Progetto Voce abbiamo deciso di dedicarci anche agli studenti di canto, dopo anni di carriera e di giri nei vari teatri nazionali e internazionali. Io ci tengo a sottolineare che noi insegniamo sia a chi vorrebbe intraprendere una carriera che per un semplice piacere di scoprire la propria vocalità e perfezionarla. Ribadisco: il canto è per tutti, ovvio che, chi vuole fare il professionista deve attuare un percorso differente da chi canta per puro piacere personale. Dai professionisti ai dilettanti, il nostro Progetto Voce è aperto a tutti, attraverso un modo naturale e molto semplice, allo scopo di scoprire la nostra voce anche osservandoci quando parliamo, esclamiamo o urliamo. Adesso progetto Voce si è fuso con la Scuola di Musica Contrada dei Miracoli, perché ci siamo trasferiti a vivere in montagna a Cero Veronese, immersa nella natura della Lessinia.