Christian Roberto: Il cinema è “sogno” , il teatro è “vita”, entrambi fondamentali per me.
Un incontro con un giovane attore che ha le idee ben chiare e tanta passione e determinazione.
I suoi punti di riferimento i genitori che, non solo lo hanno aiutato con sacrifici ma sono coloro che hanno creduto in lui incondizionatamente.
IL MONDO ARTISTICO È IL TUO HABITAT, SIN DA PICCOLO HAI STUDIATO DANZA NEI VARI GENERI.
QUANTO STUDIO E IMPEGNO C'È DIETRO CHRISTIAN?
L’arte per me è tutto.
Ho amato sin da piccolo tutta l'arte, in tutte le sue forme. Ho iniziato con la danza, grazie alla passione che ho sempre avuto per Michael Jackson ed è a lui che mi sono ispirato sin dall’età di 3 anni imitando tutto di lui dalle sue movenze alle sue espressioni.Proprio imitando Michael Jackson a 8 anni sono arrivato sino alla semifinale nel programma televisivo “Italia's got talent”. Da lì ho avuto il primo contatto (seguito sempre dai miei genitori) con il mio primo agente, che mi ha dato l’opportunità di iniziare a fare casting e cominciare a lavorare nel mondo dello spettacolo. Grazie al mio primo lavoro il musical "La bella e la bestia" mi sono dovuto preparare per l'intera stagione, che si svolgeva a Roma, al teatro Brancaccio, dove ho dovuto interpretare Chicco la Tazzina. Mi misero subito sotto con la recitazione, la dizione ed il canto, per me era come giocare dentro una favola. Le prove le facevo con Lumiere, Gaston, Din Don e anche con Bella e la Bestia. Insomma senza accorgermene miglioravo sempre di più. Gli sforzi furono ripagati, fu un grande successo, ma soprattutto ero felice perchè la passione per la danza per il canto e per la recitazione le vivevo sullo stesso palco. Da quel momento non mi sono più fermato, ho sempre portato avanti lo studio della danza, approfondendo i vari generi (danza classica, hip-hop, modern, tip-tap, contemporaneo e acrobatica), e contemporaneamente andavo a scuola ma continuavo a lavorare nel mondo del cinema e del teatro, che mi aiutarono a formarmi e a migliorarmi sempre di più. La fortuna di stare sin da piccolo su palcoscenici importanti mi ha aiutato a studiare senza rendermene conto , come quando a 13 anni mi scelsero per il musical "Billy Elliot" al Teatro Sistina ed anche lì artisticamente e umanamente continuavo a crescere in maniera esponenziale . Sui set cinematografici ho potuto lavorare a fianco ad attori e attrici importanti come Virna Lisi, Sabrina Ferilli, Burt Young, Giuliana De Sio, Luisa Ranieri, Ricky Tognazzi... la quale ho avuto modo di imparare tanto, dai loro innumerevoli consigli o bastava rubare anche solo con gli occhi.

NEL 2016, HAI OTTENUTO IL PREMIO COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA, AGLI ITALIAN MUSIC AWARDS PER IL MUSICAL BILLY ELLIOT. COM'È STATO LAVORARE IN TEATRO. CI RACCONTERESTI DELLA TUA ESPERIENZA E DI QUEL PREMIO? Lavorare in teatro è veramente magico. Il contatto diretto che si ha con il pubblico è una delle cose che più mi emoziona del teatro, le risate, gli applausi sono immediati, ecco... la magia sta proprio in quel contatto vero e immediato con la gente, che viene a vederti dal vivo, ma soprattutto, la cosa che più mi piace é quella di poter unire tutte le mie passioni, ovvero il canto, la danza e la recitazione, e avere l'opportunità di mettersi in gioco con tutte e tre le arti che amo di più. Poi è fondamentale ricordare che si è dal vivo e non si può sbagliare, questa è la cosa che a me fa stare a mille, mi mette adrenalina e se dovesse succedere un inconveniente the show must go on , se questa non è magia!!! Ho sempre lavorato in questo mondo, sin da piccolo, prima all'età di 9 anni, con il musical “La Bella e la Bestia” al Teatro Brancaccio, poi all’età di 13 anni, al Teatro Sistina e anche in tournée in tutta Italia, con il musical "Billy Elliot" (ci alternavamo con un altro ragazzo nei ruoli di Billy Elliot e Michael), per il ruolo di Michael, nel 2016 ho avuto l’onore di vincere il premio come miglior attore non protagonista, agli “Italian Musical Awards”. Questo premio, lo ho dedicato ai miei genitori, ringraziandoli per tutti i sacrifici che hanno sempre fatto e per aver sempre creduto in me, (questo lo dissi anche sul palco a Christian De Sica quando mi consegnò il premio ), lo ricordo come un momento felice, forse uno dei momenti più belli della mia vita fino ad ora, e che porterò per sempre nel cuore.

HAI LAVORATO IN FILM QUALI SULLA STESSA ONDA DI CAMAITI E LA VITA PROMESSA DI RICKY TOGNAZZI. COME È STATO ESSERE DIRETTO DA LORO E CON QUALE REGISTA TI PIACEREBBE MISURARTI? Lavorare con Ricky Tognazzi, che ha diretto La Vita Promessa, e Massimiliano Camaiti, regista invece di Sulla Stessa Onda è stato bellissimo, ed anche un onore per me. Perché oltre ad essere due grandi professionisti, sono due bellissime persone, disponibili e con la quale ho instaurato sin da subito un bellissimo rapporto, e poi c'é da dire che sono stati due importantissimi maestri per me, sono cresciuto tanto con loro, mi hanno aiutato molto, dandomi consigli e insegnandomi molte cose che porterò sempre con me. Ci sono molti registi con la quale ancora mi piacerebbe misurarmi, e che mi farebbe molto piacere lavorarci insieme, cito ad esempio Matteo Garrone, Gabriele Muccino e Paolo Sorrentino, insomma sarebbe ancora più lunga la lista ma direi di accontentarci di questi tre grandi nomi per il momento.

TRA CINEMA E TEATRO, SE DOVESSI SCEGLIERE A COSA NON RINUNCERESTI? Tra cinema a teatro, non riuscirei a scegliere, sono due mondi cosi simili ma allo stesso tempo così diversi, che mi piacciono entrambi. Il cinema è “sogno” , il teatro è “vita”, entrambi fondamentali per me. Si ringrazia l'Agenzia Studio Emme unitamente alla dott.ssa Sara Martinelli.