Scuola e Covid: come affrontare i compiti? Le difficolta’ di mio figlio? | INTERVISTA
Il Covid-19 senz’altro non sta aiutando né la didattica e né tantomeno la socializzazione. Due mattoni fondamentali della costruzione del nostro “essere” attualmente in bilico.
Come affrontare tali difficolta’? Quando sentiamo parlare di disgrafia, discalculia e dislessia? Quanto dobbiamo preoccuparci per i nostri figli? Di seguito, alcuni consigli in questa intervista, da parte della Dott.ssa Maria Giovanna Ulivi, psicopedagogista e docente di scuola primaria.
INTERVISTA ALLA DOTT.SSA MARIA GIOVANNA ULIVI

Cara Dott.ssa Ulivi, La ringraziamo per la disponibilità mostrata. Per prima cosa, vorrei chiederLe quali saranno - secondo Lei - le ripercussioni sociali sui bambini riguardo al Covid-19. IIn poche parole, come stanno vivendo questo momento? Questo periodo, che ci obbliga alla distanza sociale e a seguire delle regole sanitarie precise, avrà qualche conseguenza negativa?
Generalmente bambini e ragazzi possiedono una notevole capacità di adattamento al cambiamento di contesto. Hanno accolto senza troppe resistenze le nuove misure di distanziamento, l’igienizzarsi spesso le mani, l’indossare sempre la mascherina. Tuttavia le restrizioni sociali e relazionali hanno prodotto in loro delle notevoli difficoltà psicofisiche ed emotive. Difficoltà, per un genitore, non facili da capire, da affrontare e da superare. Uno dei migliori suggerimenti, oltre a fare ricorso alla memoria positiva, è il quello di riorganizzare, qualitativamente, la routine quotidiana dei propri figli, passare quanto più tempo possibile con loro attraverso condivisioni di momenti ludici e di dialogo. Affrontare, soprattutto, con loro i momenti di paura e smarrimento assicurandoli che tutto molto presto passerà.
Gli acronimi DSA (Disturbi specifici sull'apprendimento) e BES (Bisogni educativi speciali) spesso fanno "paura" ai genitori. Cosa possiamo spiegare loro, nella maniera più semplice possibile, riguardo a tali difficoltà e come si possono superare grazie alla collaborazione fra team docenti, famiglia e terapisti
La prima cosa che consiglio sempre è “non rimandare a domani”. Affrontare e soprattutto prendere consapevolezza, delle difficoltà del proprio figlio non significa “avere un figlio sbagliato” ma aiutare quest’ultimo a vivere meglio. Il senso di solitudine e di smarrimento, che un genitore vive appena ricevuta diagnosi è, spesso, totalitario. E’ importante sapere che non si è soli e che l’aiuto di docenti e figure specialiste può aiutare a chiarire ogni dubbio e superare ogni paura. I disturbi specifici dell’apprendimenti non sono un limite dell’apprendimento ma una caratteristica innata che il bambino possiede e che deve scoprire per imparare a gestire.
Un genitore, come può aiutare il proprio figlio nei compiti quotidiani? Come capire quando ci sono reali difficoltà oppure è solo un momento di pigrizia e/o di svogliatezza del bambino?
Lo svolgimento dei compiti assegnati per casa è, per i bambini, un momento molto importante. Permette loro di consolidare e fare proprie le conoscenze acquisite a scuola in maniera autonoma e responsabile. Ogni genitore, proprio per questo, dovrebbe cercare di non sostituirsi al proprio figlio (nello svolgimento del compito) ma semplicemente “aiutarlo a fare da solo” senza suggerire soluzioni ma stimolando quest’ultimo a trovare la giusta soluzione. Bisognerebbe supportare il proprio figlio attraverso regole ben precise, una strutturazione del tempo ed un’ organizzazione degli spazi ben definita; affiancarlo durante la lettura del comando dell’esercizio e poi allontanarsi per dar modo al proprio figlio di lavorare con autonomia. Esser presenti premiando, i successi e gratificando gli impegni.

È vero che un rinforzo positivo (un premio) è preferibile, come aiuto nel rispettare una regola o nel terminare un compito, rispetto ad una punizione che può avere efficacia al momento ma non a lungo termine?
Senza dubbio, il rinforzo positivo - intenso come “ricompensa” - in seguito ad un comportamento corretto può migliorare il tipo di relazione familiare favorisce comportamenti più adeguati. Per quanto riguarda le punizioni, condivido in pieno il pensiero della pedagogia moderna che preferisce parlare di time out, ovvero fronteggiare il momento del “capriccio” fermando l’azione del bambino per un tempo stabilito. La sospensione permette, a mio avviso, al bambino di calmarsi, riflettere su quanto accaduto e riprendere successivamente una intenzione più serena.
MARIA GIOVANNA ULIVI
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• Laurea in scienze dell’educazione – Università Degli Studi di Firenze-
• Laurea in scienze della formazione primaria - Università degli Studi di Firenze
• Abilitazione di docente specializzata per le attività di sostegno - indirizzo Scuola
Primaria, presso l’Università degli Studi di Firenze –Facoltà di scienze della Formazione primaria
• Master “ADHD (Disturbo da Deficit d'Attenzione Iperattività) e DOP (Disturbo Oppositivo Provocatorio). Dall'individuazione precoce, all'intervento" – Centro studi Forepsy-
• Master “Distrubi Specifici Dell’Apprendimento” - Icotea Learning Institute
• Diploma di perfezionamento post lauream “Strategie e metodi di intervento sulla disabilità in ambito didattico: indirizzo insegnamento della scuolaprimaria” -Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria
• Diploma di Perfezionamento post lauream “Metodologie psicopegagogiche e strumenti didattici per l’insegnamento nella scuola primaria” - Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria
• Diploma di perfezionamento “Tecnici del comportamento in Applied BehaviorAnalysis nei servizi per le disabilità” - Associazione Amico di Firenze –Iescum
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• Corso di formazione “Cyberbullismo : come riconoscerlo e combatterlo ”- Life Learning Institute
• Corso di formazione “Dipendenze da internet: cyberbullismo, grooming e sexting” - Life Learning Institute
• Corso di formazione “Adolescenti e Internet” - Life Learning Institute
• Seminario : “Autismo e paralisi cerebrale infantile. Didattica inclusiva a scuola” – Igea centro promozione salute
• Seminario : “Come lavorare nei DSA” – Igea centro promozione salute
• Seminario: “Affrontare i comportamenoi problematici nella disabilità” – Igea centro promozione salute
• Seminario: “La didattica efficacie e metacognizione” – Igea centro promozione salute