Drupi: Fuori target & Friends: un nuovo disco che nuovo non è!
“Nel frattempo, non dimentico mai che devo a Mia Martini il mio ingresso a Sanremo.”
Intanto grazie per la tua disponibilità.
Nonostante il periodo che l'arte sta vivendo, tu hai creato per la Proxima Centauri, un nuovo cd dal titolo Fuori target and Friends, in cui dai vita alle tue performance con amici storici tra cui Stefano Bollani e Ron. Da dove è nata l'idea di questo titolo e di collaborare con questi artisti e amici?
Ciao Angela, figurati per così poco!
Allora, questo non è un album nuovo, sai in periodi di covid-19 non sai mai cosa fare e quindi ho cominciato a mettere in ordine e a posto tutte le cose. Così io, insieme a Valentino Negri, mio collaboratore e scrittore, abbiamo trovato questo, chiamiamolo baule con dentro dei pezzi che avevamo lasciato in disparte negli altri album, perché erano “strani”, con “duetti strani”. Quindi ci siamo detti: “Perché non pubblicarlo?”
Questo, pertanto non è un album nuovo è un album che anticiperà, forse, un nuovo album di inediti, che non so quando arriverà. Sono tutti bei ricordi e chicche che ho trovato, diciamo nel dimenticatoio e fra l'altro sono delle cose molto belle, probabilmente non andavano bene per quel periodo, perché erano troppo avanti.

Tu hai realizzato con tua moglie il brano, finalmente canto incluso nel cd. Tra l'altro ricordiamo che tua moglie è stata nel 1975 l'ispiratrice del celebre brano Piccola e fragile, dico bene?
Ci vorrebbe parlare del nuovo brano?
Dici benissimo su Piccola e fragile ! Sono ormai 30 anni o giù di lì che io e mia moglie scriviamo insieme i pezzi, anzi la maggior parte li scrive lei, ma diciamo che lo facciamo a quattro mani. Questo pezzo, Finalmente canto, lo abbiamo scritto perché ci avevano chiesto un brano per poter fare il duetto di un personaggio molto famoso, di Bocelli te lo dico. Quando l'abbiamo finito, ci dispiaceva un po' darlo via , però per Bocelli l’avremmo fatto. Questo progetto però, non si concluse, allora abbiamo pensato di cantarla noi e sta andando bene , il pezzo è piaciuto a molti.

Larry Dunn ti ha scritto e arrangiato il brano Be careful, che hai registrato a Malibù con la collaborazione di Vinnie Colaiuta e Jim Crespo ex chitarrista degli Aerosmith e di Alphonso Johnson bassista di Santana e Quincy Jones. Quali scambi di energia musicali sono interagiti in questo singolo?
Quando suoni con questi personaggi, si crea una carica che non è possibile spiegare. Tra l'altro Larry Dunn , non ha solo prodotto questa canzone, lui ha arrangiato tutto l'album. Questa canzone l'avevano scritta lui e la moglie, quando l'ascoltai decisi che non poteva mancare nell'album. Certo che suonare con Larry Dunn, lo sai lui era il tastierista e fondatore degli Earth, Wind & Fire, quindi non era l'ultimo arrivato. Per cui, con questi musicisti in studio, respiri un'aria che in nessun altro posto può succedere. È stato bellissimo, spero che un giorno si possa ripetere. Ero andato per fare tutti i miei pezzi e i miei successi e invece ho fatto un album.

Tanti lettori e suoi ascoltatori, ti ricordano soprattutto per gli storici brani, da Vado via a Sereno è, da Piccola e fragile a Sambario' fino a Soli che si classificò terza nel Sanremo dell'82 e poi Era bella davvero, che sono rimasti nel cuore e che hanno fatto di te l'artista apprezzato e seguito da tanti anni. Cosa si devono aspettare da questo tuo nuovo lavoro, quali nuove sonorità ruotano attorno a Drupi?
Questo disco, è stato appena messo in tutti i social. Per questo nuovo album, che nuovo poi non lo è, vorrei che il pubblico si aspettasse un gioco, una rivisitazione di un periodo strano che è questo del covid. Quello che si ascolta può essere bello, importante o no! È solo un modo per dire: “Ragazzi guardate che ho fatto, ci sono ancora! Mi sto preparando per un nuovo album, nel frattempo cosa ne pensate di questo?” Ecco cosa mi aspetto da questo nuovo album che, ripeto, nuovo non lo è.

Recentemente hai reso omaggio in un articolo a Mia Martini, un’artista che solo dopo la sua scomparsa è salita agli onori di ogni manifestazione e consenso plateale, mentre grande è unica lo è sempre stata. Tu che l'ha conosciuta bene, Cosa altro ti senti di dire e ricordare? Hai qualche altro aneddoto che ti accomuna a Mia Martini?
Ricordo che a quel Sanremo ci sono potuto andare, perché lei rifiutò e da lì iniziò la mia carriera. Poi non è che ci siamo frequentati tantissimo, ci incontravamo nelle varie manifestazioni e naturalmente io la ringraziavo sempre. Un giorno, Raidue mi dedicò uno spettacolo monografico solo per me, un'ora tutta dedicata a me, dove potevo invitare chiunque. Naturalmente la prima persona che invitai fu Mimì e le dissi: “Adesso vieni qua e raccontiamo quanto ti devo e quanto sei brava”. Lei venne molto volentieri, anche perché quello era il periodo in cui tutti pensavano che portasse sfiga e a causa di ciò, stava vivendo un brutto periodo.
Mi piace pensare che, magari non è vero, da quella trasmissione lei cominciò una lenta risalita fino ad arrivare alle cose belle che ha fatto quali, Almeno tu nell'universo e tutte le altre canzoni che riuscì a realizzare dopo quel momento buio. Perciò un po' mi sento di aver ricambiato il grande favore che fece a me nel ’73 e poi tante altre cose. Tanto per raccontare, quando ho aperto la Proxima Centauri, che è la mia etichetta, solo per me, anche perché non è che voglia fare del business, siccome mi sentivo un po' legato alle etichette che, sono poi diventate tutte multinazionali, con gli americani che non sanno nemmeno chi sei e ti dicono fai questo e fai quest'altro, allora ho pensato di farmi un'etichetta mia. Faccio le mie canzoni, chi le vuole ascoltare o chi le vuole commercializzare lo fa, altrimenti le lasciano a me che non è un problema. Lei mi chiese: “Posso venire a fare l'artista per la tua etichetta?” . Io le dissi: “Mimì, io non posso mica pagarti è troppo importante per me!” Ma lei mi rispose “Va bene ne parliamo, magari facciamo una cosa insieme”. Poi purtroppo se n'è andata e questa cosa è rimasta un sogno per me. Perché cantare con Mimì, sarebbe stato proprio raggiungere il top.

Tu condividi con i Rolling Stones, lo storico gruppo inglese, un primato che non è da tutti. Cioè aver cantato nella Piazza dell'Orologio a Praga. Secondo te per quale motivo, se c'è, in Italia artisti come te che hanno creato un genere e formato musicalmente un'epoca, hanno più riscontro nei paesi dell'Est che nel proprio Paese?
Ma guarda, un po' è colpa mia perché in Italia è un po' di tempo che sguscio via, rifiuto tante cose, perché non le ritengo giuste per me . Tipo i Reality, che me ne hanno offerti un bel po' e che ho sempre rifiutato e tante ospitate in TV in varie trasmissioni, in cui fare l'opinionista. Ma io so fare la musica. Se mi chiamano per cantare e fare musica, eccomi qua, ma tutto il resto non lo vedevo per me. Quindi a furia di rifiuti, in televisione non ti chiama più nessuno, nei concerti fortunatamente no, ne ho tanti.
Vedi là nei paesi dell'Est non saprei dirti perché. Se avessi la formula del successo la venderei a miliardi di euro! Purtroppo, non ti so dire il perché è scoppiata questa cosa con Drupi. Ci potrebbero essere tante motivazioni, forse perché sono stato l'unico dell'occidente ad andare lì per fare delle tournée, quando ancora c'era il muro e c'era il Comunismo. Loro mi vedono un po' come il portafortuna. Io sono andato lì e poi il muro cadde. Ci sono tante cose, ma non saprei dire il perché, non si può spiegare un successo perché e come arriva, l'importante è essere pronto quando arriva.

Tu hai partecipato a diversi Sanremo Il primo nel ‘73 e l'ultimo nel 1995. Ti piacerebbe ritornare? Inoltre, quest'anno si è sollevata la polemica sulla realizzazione del festival con il pubblico, dato che tanti artisti di Teatro si sono visti preclusi il poter fare i loro spettacoli, si sente di dire qualcosa in merito?
Io credo che ogni stagione ha i suoi frutti, credo che per Sanremo ho già dato, è stato bello ed è stato un mezzo per farmi pubblicità. Lì nel nel giro di 5 giorni,10 giorni avevi questa promozione, che in altri casi ci sarebbero voluti tre anni per promuovere un disco alla stregua del pubblico. Con Sanremo alla fine di una settimana il pezzo se era bello scoppiava; io Sanremo l'ho sempre amato e odiato, però devo dire onestamente che devo tutto a Sanremo e soprattutto a Mimi che non essendoci andata, ci sono andato io.
Per questa polemica qua, io credo che gli artisti di Teatro abbiano ragione, perché mi sentirei anch'io un po' ghettizzato. Tanto che ti viene subito da dire: Perché il mio Teatro deve rimanere chiuso e Sanremo no? Questo è qualcosa da chiedersi. Poi si troveranno delle soluzioni senza il pubblico, con il pubblico, questo non te lo so dire. Sanremo è un evento importante ma onestamente hanno tutte le ragioni a sentirsi esclusi, è come dire perché il mio Teatro di Pavia rimane chiuso e quello dell'Ariston deve poter fare lo spettacolo? Insomma questo mi viene da domandarmelo. Però Sanremo è Sanremo, non si è mai fermato davanti alle più grandi tragedie del mondo, è sempre andato avanti. Non so è una cosa strana tutto questo, una cosa su cui fermarsi e riflettere un po', non tanto perché comunque la musica è una cosa leggera e ci sono cose ben più importanti.

In questa intervista, il ritratto di un musicista straordinario che non smette di sorprenderci con la sua spontaneità e schiettezza, che si diverte a fare Musica.