Fantastic Fly la band che, da un’idea di Colazingari, porta avanti il tributo alla musica dei Pooh
Durante questa intervista, che è nata con lo spirito di una chiacchierata tra amici, ho potuto assaporare la passione di un gruppo che, con sapiente umiltà tributa gli omaggi musicali al gruppo più produttivo e longevo d'Italia, i Pooh.

Ciao Erminio, la band nasce nel 2011, per un amore nei confronti della musica dei Pooh. È stato arduo il percorso per realizzare quel progetto?
Ciao Angela, grazie per questa chiacchierata.
Per noi è importante il concetto di fare tributo, che non significa l’essere l’esatta copia o il più possibile uguali ai Pooh, quanto piuttosto suonare la loro musica, mettere il loro essere artisti e tutto ciò che hanno saputo creare. Però in tutto questo noi cerchiamo di andare oltre il semplice eseguire dei pezzi. Questo è stato da sempre il concetto base da cui siamo partiti già nel 2011, improntando tutto il discorso su una esecuzione di brani in maniera completamente live senza supporti tecnici. A noi infatti interessava lavorare sui singoli strumenti, per trovare un sound pieno e accettabile, modificando il modo di suonare rispetto agli originali. L’obiettivo essenziale e principale, è stato quello di proporre questi brani mettendoci dentro tanto di noi stessi. Realizzare tutto questo non è stato facile infatti per intenderci, ascoltando un brano nel disco, nel quale sono tante le sovraincisioni registrate e poi riproporlo suonando solo con quattro strumenti con l’intento di renderlo pieno e accettabile come sound, non è stato facile però alla fine sembra che ci siamo riusciti, tanto che qualcuno ci veniva a chiedere dove avessimo le basi, visto che non vedevano nulla di tecnologico presente. Per cui questo è stato un bel complimento, pertanto se qualcuno che ascolta pensa di sentire una band che si aiuta con le basi, significa che stai riuscendo ad ottenere il risultato che volevi. Quindi, da qui il desiderio di fare qualcosa di nostro, per cui abbiamo provato a dare un’anima ad un brano scritto da me, nel quale abbiamo cercato di fondere le vocalità tipiche delle musiche che facciamo, attraverso la polifonia e i cori ma con dei suoni più contemporanei, con le modalità più attuali con le quali i giovani arrangiano i loro testi. Così è venuto fuori il brano Come quando fuori piove, che stiamo promuovendo e mandando dappertutto su ogni piattaforma, da YouTube a Spotify. Questo ci sta dando delle belle soddisfazioni e noi ne siamo molto contenti.
Nel 2013 Red Canzian, dopo aver ascoltato delle vostre demo, vi invita a Milano per incidere il brano Così ti vorrei, come ricordi quel momento?
Posso dirti che è stato molto emozionante, considera che io come professione faccio l’avvocato e ricordo che quel giorno mi è arrivata una telefonata allo studio e la segretaria mi disse che c’era un certo Red Canzian al telefono e mi cercava. In un certo senso mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi; quella esperienza nel loro studio dove dal 1998 in poi sono nati i loro dischi e successi è stata indimenticabile. Abbiamo utilizzato le loro strumentazioni per registrare il loro brano Così ti vorrei e da lì è venuto fuori il CD Pooh tribute band project, che è andato anche bene e vorrei ricordare che fu un tributo distribuito dalla Warner Music Italia per cui ti posso dire che per me e per tutti noi del gruppo è stata una bellissima esperienza.
Tra i tanti progetti nel cassetto, come gruppo ne avete uno importante, quello di aprire un concerto con Roby Facchinetti. Ce ne vorresti parlare?
Sarebbe è una grossa gratificazione, il fatto di essere conosciuti dai Pooh e avere il loro gradimento. Aprire un suo concerto, per noi significherebbe avere un loro gradimento per ciò che proponiamo e questo sarebbe una soddisfazione oltre che al coronamento di un sogno. Per il momento non si è potuto fare a causa del Covid, infatti avremmo dovuto realizzare un concerto in una cittadina laziale, per la precisione a Cisterna di Latina, però è stato rinviato ma lo rifaremo!
Proprio recentemente è uscito il vostro primo singolo Come quando fuori piove . Ce lo descrivi? Hai altri progetti futuri, che vorresti dirci?
Questo singolo costituisce un’apripista, infatti serve per farci conoscere di più e avere maggiore visibilità. Dietro esso infatti c’è un altro grosso progetto che abbiamo quasi concluso e siamo nella fase dei mixaggi. Si tratta di un omaggio alla musica dei Pooh, ma ci sono alcuni nostri inediti e per il momento non posso dire altro devo mantenere un certo riserbo anche per far crescere la curiosità. Comunque posso dire che è un grosso lavoro su cui stiamo lavorando da parecchio tempo ma non sarà l’ultimo. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere la grande produzione di Bergamo che è molto vicina a Roby Facchinetti con la direzione di Athos Poma, che è un vulcano di idee e quindi ci sono delle iniziative molto importanti. L’unica cosa è sperare nelle riaperture, attraverso le quali poi riusciremo a fare i nostri live.
In ultimo, ci farebbe piacere se tu potessi rivolgere un piccolo ricordo a Stefano D'Orazio, storico componente dei Pooh venuto a mancare di recente.
Al solo pensarci mi sta venendo la pelle d’oca, non sapevo che Stefano fosse così attento alle tribute band. Tanto che, una volta che ebbi l’occasione di incontrarlo a Roma nella sede del Messaggero sono rimasto molto colpito. Ricordo che quel giorno sono stato l’unico a potermi liberare in quel momento per andare a vedere i Pooh e li ho conosciuti, quando mi sono presentato a Stefano nel dargli la mano stavo per dire il mio nome, ma lui mettendomi una mano sulla spalla mi disse: -Guarda che io lo so chi sei!-. Rimasi basito, mi fece un sorriso e mi trasmise una serenità incredibile che mi lasciò senza parole. Ero insieme alla mia compagna che in quel momento era incinta, lui si avvicinò le accarezzo la pancia e le fece dei complimenti. Quindi ho un ricordo di una persona meravigliosa e per me è stato un grosso dolore quando ho appreso della sua morte, tanto che ho pianto e non mi vergogno a dirlo.