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Igor Righetti, cugino di Alberto Sordi: “In questo momento, ci avrebbe strappato un sorriso”

Il libro dedicato al grande Alberto Sordi, è l’omaggio editoriale del centenario della sua nascita scritto da suo cugino Igor Righetti e farà scoprire, per la prima volta, chi fosse il grande attore fuori dal set, dalle interviste e dalle apparizioni televisive ufficiali. Rivela, inoltre, le tante menzogne raccontate su di lui.


La canzone “Alberto nostro”


Il libro viene arricchito con il cd della prima canzone dedicata a Sordi “Alberto nostro”, della quale Igor Righetti è autore, compositore e interprete assieme a Samuele Socci. Un piacevole libro utile anche alle nuove generazioni perché la memoria storica di un grande attore come Sordi non vada perduta e, al contrario, rigeneri.


Gianni Canova: “Riscoprire l’attore dietro i personaggi e l’uomo dietro l’attore”


Scrive Gianni Canova nella prefazione: “Il libro di Igor Righetti ha il pregio di aiutarci a riscoprire l’attore dietro i personaggi che ha interpretato e l’uomo dietro l’attore che ha dato vita a quei personaggi. Ha il pregio di sfatare luoghi comuni. Di aprire l’album di famiglia e di svelare un Sordi inatteso. Nei suoi rapporti con il padre, con la famiglia, con le donne, con il denaro. Igor Righetti, che ha con Sordi un legame di parentela diretto, ci aiuta a entrare nelle pieghe e nei segreti della sua vita. Ma senza voyeurismo, senza pettegolezzi, senza scandalismi. Mosso da una volontà di comprensione e di narrazione che aiuta tutti noi a capire meglio come e perché abbiamo tanto amato quest’uomo di spettacolo, e l’abbiamo sentito vicino a noi anche quando non ci siamo identificati con i personaggi a cui ha dato vita”.


INTERVISTA AD IGOR RIGHETTI


Igor, come mai la decisione di scrivere un libro dedicato a Suo cugino Alberto?


Alberto ha condiviso con il suo pubblico, a cui era molto legato e riconoscente, la sua vita professionale, ma mai quella privata. A noi familiari ha sempre fatto una raccomandazione: “I vostri ricordi con me e con i nostri cari raccontateli soltanto quando sarò in ‘orizzontale’. Allora mi farete felice perché sarà anche un modo per non farmi dimenticare dal mio pubblico che ho amato come fosse la mia famiglia e per farmi conoscere alle nuove generazioni”. E così ho fatto. Ho aspettato il centenario della sua nascita per celebrarlo con questo libro lontano dai luoghi comuni, dalle tante inesattezze e invenzioni dette finora da chi afferma di essere stato grande amico e confidente di Alberto, dal pressappochismo becero e dalle numerose falsità raccontate da chi ha bisogno di trarne vantaggi esclusivi. Da quando è morto sembrano diventati tutti suoi amici. Ma era davvero così? Un volume che farà scoprire, per la prima volta, a tutti coloro che hanno amato e che amano tuttora Alberto, la sua essenza umana: amori nascosti, manie, paure, rimpianti, maldicenze, sentimenti, affetto per gli animali e per i più deboli, la sua generosa filantropia, il suo rapporto con la politica, le sue selezionate amicizie, le sue ultime volontà, con quali suoi colleghi attori c’era una certa ruggine. Perché Alberto è entrato nel cuore di tutti e, probabilmente, è stato ed è tuttora l’attore italiano più amato. Un volume unico sia per gli aneddoti e le curiosità sia per le decine di foto esclusive provenienti dai nostri album di famiglia e da Reporters Associati & Archivi. Immagini fuori dal set, durante le pause di lavorazione dei film e scatti personali mai visti.

Qual era il personaggio e/o il film che Le piace di più di Alberto?


“Il Marchese del Grillo” per quanto riguarda le commedie perché rivedo il suo spirito ironico e goliardico mentre per i film di denuncia il mio preferito è “Nestore, l’ultima corsa” dove Alberto raccontò la triste fine che facevano i cavalli dei vetturini dopo una vita dura e pesante. Qui dimostrò il suo grande amore verso gli animali sfruttati dagli esseri umani. Naturalmente non posso dimenticare alcuni suoi ruoli drammatici come nel film “Finché c’è guerra c’è speranza”, “Un borghese piccolo piccolo” o “La grande guerra”.


Che cosa direbbe Alberto, nel senso una parola di speranza, in questo momento così' buio come il Covid 19?

Conoscendo bene Alberto, adesso avrebbe cercato di sdrammatizzare questo momento, facendoci riflettere e strappandoci un sorriso. Considerando la sua grande fede religiosa si sarebbe ispirato a Sant’Agostino e al suo pensiero “ La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle”.



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