Il cantante Artico si racconta:"La musica è libertà"
Quella di Artico è una musica istintiva e senza paletti, fatta di verità e anche di accenni di esperienza personale.
Carissimo Artico, ti ringrazio per la tua disponibilità. Ho avuto il piacere di ascoltare il tuo brano "Mezzanotte e sei". Hai una voce particolare, sottile a momenti e, c'e' un bel gioco di ritmo con il pianoforte. Com'e' nato questo brano?
Intanto ti ringrazio, molto gentile. "Mezzanotte e sei" è un brano a cui tengo molto. Lo definirei intimo, nostalgico ed intenso e l’ho scritto durante il corso di composizione al CET di Mogol frequentato grazie alla borsa di studio che ha messo a disposizione il mio conservatorio, il Giuseppe Verdi di Milano.
Quando l’ho scritto ho pensato subito alla voce di Malika Ayane, e alla fine sono riuscito anche a farglielo ascoltare. Forse i nostri mondi non si sono incontrati al 100%.

"Mezzanotte e sei" e' il tuo terzo singolo: puoi raccontarci delle tue canzoni?
Il mio nuovo percorso artistico con lo pseudonimo di Artico ad oggi da dato alla luce 3 brani, il primo è stato “Veronica” pubblicato a gennaio 2020 e seguito da “Giungla” a giugno.
I miei brani nascono tutti al pianoforte, cerco sempre di donare un pezzetto di me e mettere la verità nelle cose che scrivo, penso che si capisca quando si blocca in una canzone.
Veronica parla di una storia d’amore che giunge al termine, vuoi per gelosia o incomprensioni, sta di fatto che perdere qualcuno che ci fa star male alla fine può diventare un bene. Come si dice, non tutto il male viene per nuocere.
Giungla è un brano nato durante la quarantena a marzo, trovarmi chiuso in casa durante in lockdown mi ha fatto riflettere e ho messo ordine nella mia vita riuscendo a definire il mio rapporto fra me e Milano, la città dove vivo da due anni.
E poi c’è “mezzanotte e sei”, anche qui una storia d’amore che però è finita troppo presto a causa della mancanza di coraggio nel prendere una decisione importante. A distanza di 5 mesi i ricordi diventano pesanti a tal punto da dire “se potessi ritornare indietro lo farei”.

Riguardo al tuo look e al tuo stile musicale, ti sei ispirato a qualche altro cantante?
Da curiosone ascolto sempre tanta musica, mi piace ascoltare nuovi generi o semplicemente la musica classica. Mi sono laureato in pianoforte jazz quindi cerco sempre di ampliare i miei orizzonti musicali. Alla fine porto tutto a casa e quando mi metto al pianoforte e scrivere mescolo tra di loro le cose che mi piacciono, non mi piace mettere dei paletti nella musica, la musica è libertà.
Quindi non mi ispiro ad un artista in particolare, prendo da tutti, valuto, tante cose le cestino e altre le mescolo al mio istinto. Nascono così le mie canzoni, nasce così Artico.
