Il duo Marco Vezzoso e Alessandro Collina con"Italian Spirit": in chiave jazz Sally di Vasco Rossi
Oggi 23 Marzo, il duo jazz MARCO VEZZOSO e ALESSANDRO COLLINA presentano per la prima volta live l’ultimo album “ITALIAN SPIRIT” (Egea Music/Art in Live), nell’evento in diretta streaming “ITALIAN SPIRIT: "LIVE STREAMING IN TOKYO”: un esclusivo concerto per l’auditorium “Umberto Agnelli” dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo.

Il concerto sarà registrato presso lo storico teatro Casone di Ortovero in provincia di
Savona, e contemporaneamente proiettato per il pubblico presente nell’auditorium della
capitale giapponese. Successivamente sarà disponibile sui canali dell’Istituto Italiano di
Cultura di Tokyo:
https://iictokyo.esteri.it/iic_tokyo/it/
e sulla piattaforma Eventi OnLine dell’Istituto Italiano di Cultura di Osaka:
INTERVISTA A MARCO VEZZOSO E ALESSANDRO COLLINA
Carissimi Marco e Alessandro, come mai avete scelto di suonare il Jazz? In Italia, secondo voi, e' un genere apprezzato?
Marco – personalmente ho iniziato la tromba all’età di 8 anni con una formazione classica che ho portato poi a termine diplomandomi 10 anni dopo. Mio padre e mio fratello erano anche’essi musicisti e la mia adolescenza l’ho passata ad ascoltare i vinili che c’erano in casa, una raccolta di jazz e rythmin blues, per me è stato quindi automatico innamorarmi di questo genere. Credo che il jazz italiano sia molto più apprezzato all’estero che in Italia purtroppo. Dal 2012 vivo in Francia e i nostri cugini francesi hanno sempre apprezzato, forse a malincuore, l’espressività improvvisativa di noi italiani. Inoltre credo che il jazz abbia molti più adepti oggi che quando ho iniziato a suonarlo più di vent’anni fa.
Il mare d'inverno (Vezzoso-Collina)
Alessandro – mi sono avvicinato al jazz grazie ai vinili,alle cassette,alle riviste “sdoganate”in casa da mio fratello Roberto,piu' grande di qualche anno;poi grazie al mio primo insegnante di piano,mio zio Ubaldo ho cominciato a capire che l'improvvisazione e soprattutto l'armonia mi coinvolgevano parecchio;durante comunque gli studi classici,cercavo di non perdermi i concerti jazz della zona,primo fra tutti il bellissimo festival di Laigueglia organizzato da Rosario Bonaccorso, li ho sentito musicisti di fama mondiale!Ho sentito poi l'esigenza di spostarmi in Francia per completare la mia formazione.Penso sia un genere molto seguito dalle nuove generazioni sia in Italia che all'estero

Che cosa potete dirci del vostro progetto "Italian Spirit"? Com'e' nata l'idea di registrare 11 canzoni in chiave jazz di cantautori illustri come ad esempio: Vasco Rossi, Samuele Bersani, Samuele Bersani, Lucio Dalla e i Tiromancino?
Marco – Italian Spirit è il frutto di un’intensa riflessione artistica e vuole sancire una volta di più il sodalizio musicale con Alessandro. In aprile 2019 abbiamo partecipato alla prima edizione del festival jazz europeo di Canton in cui rappresentavamo l’Italia, ed è proprio in quell’occasione che abbiamo proposto, oltre ad un repertorio originale, anche dei brani italiani contemporanei che potessero rappresentare l’Italia di oggi. Dopo il grande successo e l’apprezzamento del pubblico per noi è stata un’evidenza continuare su questo nuovo filone e registrare cosi il disco nel settembre scorso. Il valore principale di ogni canzone che abbiamo reinterpretato, è l’incredibile forza melodica che ognuna di esse scatena. La melodia, come del resto anche il testo, sono stati per noi degli elementi essenziali e preziose per ricreare le atmosfere di contaminazione dell’album.
Alessandro – Man mano che mi arrivavano idee o spunti armonici li sottoponevo a Marco per meglio capire la parte melodica. Si, abbiamo impiegato molto tempo, volevamo essere certi e sicuri delle nostre scelte, il panorama era vastissimo. La cosa che cercavamo erano dei brani che potessimo adattare al nostro modo di suonare, rivisitarli senza snaturarli, anzi cercando di esprimere al massimo la bellezza di queste “perle” italiane. Abbiamo messo a punto ogni dettaglio nell'arrangiamento: dinamiche, ritmi, accordi dissonanti, ritardi, ecc.

Qual e' la canzone, all'interno del progetto "Italian Spirit", a cui siete più legati?
Alessandro – E’ decisamente Sally. Infatti è proprio da questo brano che tutto è nato. Un brano molto “jazz” a mio avviso che gioca molto tra il maggiore e il minore con ampi spazi e silenzi. Proprio nella copertina in caratteri cinesi c’è scritto Sally. Un modo per noi di rendere omaggio a questo brano che abbiamo eseguit per la prima volta proprio in Cina.
Marco - Inoltre ci riempe di orgoglio che anche allo stesso Vasco Rossi sia piaciuta la nostra versione tanto da condividerla sul suo profilo Instagram e anche sul suo sito ufficiale. Questo ci rende fiduciosi sul fatto che la musica strumentale ha un futuro e soprattutto abbatte i confini di genere e di generazione.
"Sally"
Link:
www.artinlive.org