Indianapolis, una canzone dedicata al “Pavimento” di casa | INTERVISTA
Dopo i buoni riscontri del primo singolo “Falò” inserito da Spotify nella nota playlist editoriale “Scuola Indie”, Indianapolis torna con “Pavimento”.
Il secondo singolo del cantautore, è una di quelle canzoni da ascoltare soli, con le cuffie, oppure mentre si torna a casa in macchina la notte.
Il brano affronta il tema del ricordo in modo quasi tridimensionale, cercando di fotografare e trasferire gli aspetti più sensoriali ed emotivi ad esso legati.
Emozioni, le farfalle nello stomaco, ricordi che fanno riaffiorare tutte le notti passate insieme a qualcuno, quando le mani gelate appoggiate sul petto provocavano un brivido.
Racconta Indianapolis: “Il brano è nato piano e voce, fin dall'inizio avevo un'idea ben chiara di quale dovesse essere il sound finale. "
INTERVISTA A INDIANAPOLIS
Indianapolis, un nome particolare che balza alla mente gli Stati Uniti: e' cosi'?
In realtà non proprio. Il nome Indianapolis nasce in una serata come tante passata con gli amici a suonare. Parte dal concetto di Indie, che è il genere che forse ho maggiormente ascoltato negli ultimi anni e nel quale mi colloco anche artisticamente. Per poi fondersi con il mio cognome (Napoletano) e creare un simpatico gioco di parole che mi è piaciuto sin da subito e che poi è diventato il mio nome d'arte.
Parliamo di "Pavimento": un brano che conduce al pavimento, come dimensione reale e sicura?
Un po' si... Perché alla fine il Pavimento, almeno come viene inteso nella canzone, ricorda Casa. Riprendendo anche il concetto di tenere i piedi per terra quasi sempre. Piedi che però quando poggiano nudi a terra, soprattutto in determinate circostanze, come quelle descritte dalla canzone, ci danno lo slancio per poter volare in alto attraverso le emozioni e le sensazioni del momento che stiamo vivendo. E ci provocano un brivido ...

Ti piacerebbe organizzare un tour e dove vorresti inaugurarlo?
Beh, che dire... Mi piacerebbe molto fare un tour. Anche se magari è presto per poterne parlare. Voglio almeno avere un album da presentare alle persone che dovrebbero ascoltarmi eventualmente. Ma le canzoni ci sono, sono in fase di sviluppo e ci saranno delle novità. Detto questo, il contatto con le persone e il live di conseguenza credo che sia una delle esperienze più emozionanti per un musicista. E dovendo scegliere partirei da Bologna. Mi è sempre piaciuta molto come città e da quando ci sono stato la prima volta mi ha stregato. Sarebbe molto bello partire da lì.
