L’attrice Valentina Cervi: protagonista de “Il filo invisibile” e “La scuola cattolica” | INTERVISTA
Una piacevole chiacchierata con Valentina Cervi, attrice dalla carriera internazionale, che l’ha vista fra i protagonisti della fiction per RAIUNO “I Medici” nella parte di Alessandra degli Albizzi e nella parte della vampira esotica all’interno di “True Blood” per HBO. Con Valentina, non solo abbiamo parlato di come un attore debba studiare per prepararsi ad affrontare il set, ma anche dei suoi futuri progetti lavorativi: la vedremo su Netflix all’interno del film “il filo invisibile” per la regia di Marco Simon Puccioni e ne “La scuola cattolica”, pellicola diretta da Stefano Mordini

INTERVISTA A VALENTINA CERVI
Cara Valentina, grazie infinite per la tua disponibilita’. Quando si studia per interpretare un ruolo, come si riesce a far “propria” l’anima di un personaggio? Come si studia un copione?
Premetto, che la prima lettura del copione e’ essenziale. In prima battuta, capisci e comprendi in quale “mondo” ti trovi e che cosa vuole mettere in scena il regista. Questo step, aiuta l’attore ad affrontare questa nuova avventura e, anche dialogare con il regista, e’ altrettanto fondamentale. Dopo di che, si analizza con attenzione il contesto storico e culturale, ma anche il linguaggio … Un personaggio va studiato e, di conseguenza, e’ strettamente consigliabile documentarsi, soprattutto se e’ un personaggio realmente esistito ... Piu’ sei “nutrito di informazioni” e piu’ “padroneggi” con liberta’ e sicurezza quella che sara’, appunto, la tua interpretazione.
Fra tutti i personaggi che hai interpretato, qual e’ stato quello piu’ difficile a cui hai dato vita?
Difficili? Quando mi e’ capitato, succedeva perche’ non avevo studiato abbastanza ed ero stata superficiale. Da giovane, inizialmente, ero convinta che non fosse importante approfondire, invece lo e’ e come. Possono esserci esperienze piu’ difficili, ma il personaggio difficile - se cosi’ lo vogliamo definire - diverte perche’ tira fuori la propria creativita’.
All’interno della meravigliosa fiction, dal respiro internazionale, “I Medici” hai interpretato “Alessandra degli Albizzi” . Che ricordo hai di quel progetto?
Un ricordo bellissimo. Ero molto felice di interpretare un bel ruolo, all’interno di una fiction internazionale, girata in Italia. Trovai una grande professionalita’ da parte di tutti: sono stata benissimo.

Hai lavorato molto anche all’estero: ci sono sostanziali differenze, secondo te, rispetto al nostro “Made in Italy”?
Dipende da cosa intendi per estero … In Francia o in Inghilterra sia per budget, per produzione o per “relazione con il set” sono molto simili a noi, anche se cambia chiaramente la produzione o il regista con cui si sta collaborando. Forse, negli Stati Uniti, il modo di lavorare e’ leggermente diverso, si distacca un pochino dallo “stereotipo europeo”. La differenza vera, l’ho percepita quando ho fatto parte del cast di “True Blood” per il canale HBO: era una macchina gigantesca, un meccanismo diverso, a momenti anche “freddo”, o come meglio dire “istituzionalizzato”. Si perde, forse, un po’ quella che era la relazione creativa all’interno del team.
Sei attratta piu’ dalla tragicita’ o dalla comicita’ di un personaggio?
La tragicita’ e la comicita’ stanno insieme: diventi comico quando tocchi il tragico di un personaggio. Attraversare la tragicita’, significa toccare anche delle corde comiche … Da un’anima comica, nasce la parte piu’ tragica di un personaggio, la sua “spaccatura” interna, la sua ferita interiore.
Per diventare un buon attore, all’oggi, non basta soltanto avere talento …
Il talento e’ fondamentale, ma non basta … Con i social, spesso si ha l’idea – fuorviante - che diventare un attore sia piu’ semplice, o in qualche modo, piu’ accessibile rispetto al passato.
E’ importantissimo frequentare dei bravi compagni di lavoro, dei grandi maestri; anche sbagliare e correggersi. Il set e’ una grande scuola ma prima di affacciarsi sul campo, e’ essenziale studiare: e’ vero ci sono scuole storiche come la “Silvio D’Amico” o la “Paolo Grassi” ma per coloro che non possono permettersi di trasferirsi, direi che qualunque buona scuola possa andare bene.
Hai news professionali che puoi anticiparci?
Su Netfilx uscira’ un film dal titolo “Il filo invisibile” per la regia di Marco Simon Puccioni.
Una bella storia di diversita’ in cui si parla di una coppia omosessuale con un figlio adolescente e come questa realta’ possa influire sulla vita del figlio. Ad interpretare i due papa’ saranno Filippo Timi e Francesco Scianna.
“La scuola cattolica”, film tratto dal romanzo di Edoardo Albinati, per la regia di Stefano Mordini, in cui interpreto uno dei genitori ma uscira’ in autunno … Ci saranno anche dei progetti in estate ma al momento preferisco non parlarne … Non per scaramanzia, contrariamente a come fanno tanti, ma prima di condividere credo che sia meglio essere gia’ su un progetto e poi parlarne.
Si ringrazia per la preziosa collaborazione Elisa Frabotta dell’agenzia Diberti & C:
