L’attrice Yuliya Mayarchuk: “In teatro ritrovo me stessa. Dopo la pandemia “Una folle normalita’”
Descrivere in poche parole Yuliya Mayarchuk non e’ facile. Oltre ad essere di una bellezza disarmante, il suo talento la supera. Inoltre, e’ una donna ricca di dolcezza e di umilita’. In questa intervista, ci ha raccontato di uno dei progetti professionali che le ha dato maggiore soddisfazione e notorieta': la fiction “La squadra”. Yuliya ha lavorato con registi di altissimo livello, come Vincenzo Salemme, Massimiliano Gallo e Carlo Vanzina, svelandoci che cosa ha imparato da questi tre grandi professionisti. Ultima news: non appena sara’ terminata questa pandemia, Yuliya portera’ in teatro lo spettacolo “Una folle normalita’” scritto e diretto da Juri Monaco che sara’ anche suo compagno in scena. Uno show brillante e comico che raccontera’ , a suon di risate, figure storiche, letterarie e personaggi fiabeschi.
INTERVISTA A YULIYA MAYARCHUK
Gentile Yuliya, e' davvero un piacere intervistarLa, grazie per la disponibilità.
Ha un curriculum ricco di tante e, soprattutto belle, esperienze lavorative. Da "Don Matteo", a "La squadra" al "Maresciallo Rocca" (giusto per citarne alcuni). Che cosa Le hanno regalato queste fiction? Che ricordi ha dei Suoi esordi?
Grazie a te Sara, per il tempo e per lo spazio che mi stai dedicando. In effetti si, la fiction “La squadra”, la ricordo con enorme affetto perche’ oltre ad averci lavorato per tanti anni, mi ha dato notorietà e la possibilita’ di farmi conoscere al grande pubblico. E’ stata, in qualche modo, la mia “porta d’ingresso” nel mondo dello spettacolo.
Inoltre, ho avuto modo di conoscere tanti colleghi con cui ho instaurato un rapporto di amicizia. Rapporti belli, solidi, di vero affetto. Persone, con cui mi sento tuttora. “La squadra”, e’ stato un progetto che vanta, veramente, tutti questi grandi meriti.
Pensa, ad oggi, ci sono ancora tante persone che per strada mi riconoscono, grazie al ruolo che ho ricoperto in questa serie. C'è anche un altro lavoro, a cui sono molto legata e che ha avuto meno risonanza mediatica, dal titolo: “Il lato oscuro”, una fiction andata in onda su Raidue, che aveva come protagonista Lucrezia Lante della Rovere, con la regia di Gianpaolo Tescari. Ho rivestito il ruolo di una maniaca e, ad essere sincera, mi sono divertita tantissimo! Soprattutto, da un punto di vista interpretativo: da attrice, mi ha dato un’enorme soddisfazione!
Lei ha avuto modo di lavorare a fianco di Vincenzo Salemme, Massimiliano Gallo e Carlo Vanzina e, anche in questo caso, ne abbiamo citato solo alcuni. Registi bravissimi: che cosa ha imparato da loro? Che cosa Le hanno insegnato?
Sì, esatto ho lavorato con Vincenzo Salemme, Massimiliano Gallo e Carlo Vanzina. Tengo a citarli tutti e tre perché li porto, sempre, tutti nel cuore. Innanzitutto, sono sempre stata una grandissima fan di Vincenzo Salemme. Mi ha diretto in tre spettacoli e, lavorare a suo fianco è uno “spettacolo nello spettacolo”! Una persona a cui voglio un bene immenso. Professionalmente, e’ un artista che predilige il lato umano e lavorare con lui, e’ un’esperienza formativa, oltre che un grande onore.
Massimiliano Gallo, invece, è più familiare, è come un caro amico. Abbiamo avuto modo di lavorare insieme quando ero più giovane. La carriera di Massimiliano, negli anni, è esplosa e ne sono felicissima perché Massimiliano, essendo dotato di un immenso talento, merita tanto e mi auguro che il suo cammino possa proseguire ancora, raggiungendo livelli sempre piu’ soddisfacenti.
Che dire del grande Carlo Vanzina … Inizialmente, si puo’ erroneamente pensare che un regista come lui, legato ad una commedia sostanzialmente leggera, semplice – ma brillante – non sia stato minuzioso nel suo lavoro. Al contrario: Vanzina era un perfezionista di altissimo livello. Era una guida ferma, impartendo direzioni nette: ti inquadrava e ti faceva entrare subito nel personaggio. Una guida strutturata, come una protezione.
Sono molto grata a tutti e tre per cio’ che mi hanno dato.

Speriamo di vederLa in teatro quanto prima, con lo spettacolo intitolato "Una folle normalità" scritto da Juri Monaco e che sarà anche suo co-protagonista sul palco. Secondo Lei, stiamo vivendo ora una folle normalità o la vivremo in post-pandemia una folle normalità?
Lo spettacolo “Una folle normalita’”, e’ stato scritto e diretto da Juri Monaco, che fra l'altro, sara’ anche il mio compagno di scena, non appena si potra’ calcare di nuovo il palco.
Juri è riuscito a creare uno show molto divertente e brioso, ripercorrendo varie figure storiche, letterarie e personaggi fiabeschi. Come ad esempio: Eva, Cleopatra e Cenerentola ma ovviamente, tutto in una chiave comica. Il tutto, sara’ davvero molto divertente!
L’attuale normalità che stiamo vivendo, ahimè, è una “folle normalità”. Purtroppo, viviamo in tempi talmente strani, totalmente astratti che non abbiamo nemmeno il tempo di adattarci tutti quanti. Spero soltanto che passerà tutto velocemente. Non solo, ma abbiamo bisogno anche di salire sul palco per divertirci, ma soprattutto, per far divertire il pubblico!

Oltre a tornare sul palco, qual è' la prima cosa che farà quando sarà finita questa brutta pandemia?
Non vedo l'ora di tornare in teatro, anche per ritrovare me stessa: il lavoro dell’attore si basa sull’emozione e, senza recitare, ci togliamo una parte fondamentale, ovvero quella dei sentimenti, del rapporto con l’altro, con il pubblico. Inoltre, appena la situazione sanitaria si sara’ stabilizzata, andro’ a trovare mia mamma che, purtroppo, non vedo da più di un anno. Mi manca tanto, tantissimo. Ritornare alla normalità, significa poter usufruire di nuovo della nostra libertà, senza avere timori, riabbracciarci senza paura dell’altro. Ti ringrazio tanto Sara per questa bella intervista e mi auguro di conoscerci presto personalmente, magari in teatro!
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