La cantautrice Sue ci presenta "Quello che ti pare": un brano contro la violenza sulle donne"
"Quello che ti pare" è il videoclip rilasciato dalla cantautrice milanese Susanna Cisini in arte
"Sue" in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le
donne, che che ogni anno si celebra il 25 novembre su indicazione dell'Assemblea Generale
dell'ONU.

In "Quello che ti pare" Sue canta i tanti "non posso", "non ci riesco" pronunciati dalle donne vittime di violenze domestiche. Notti fatte di promesse mai mantenute, di costrizioni fisiche, psicologiche ed economiche, da cui difficilmente riescono a fuggire. Per tanti motivi. Perché si spera in un cambiamento nell'altro, per paura, o per timore di non essere creduta.
Così lo stelo del fiore, così fragile, è metafora di un collo stretto tra le mani ruvide e rabbiose di un uomo possessivo che tenta di annullare la sua compagna.
INTERVISTA A SUE
Carissima Sue, come ti sei affacciata al mondo della musica?
Ho iniziato a pensare alla musica intorno ai 13/14 anni, hai presente quel periodo in cui inizi a chiederti cosa potresti fare da grande o in che cosa è bene investire?!
So che è presto a quell’età prendere decisioni in merito, però è anche il momento in cui ci viene chiesto di scegliere l’indirizzo delle superiori e quindi è importante ascoltarsi e capire anche solo cosa percepiamo essere importante per noi stessi. Per me, a quell’età, è stato determinante essere stata guidata all’ascolto per capire chi volevo effettivamente diventare, che strada iniziare a intraprendere. Ho capito che amavo la musica e le persone.
Così, nonostante la mia timidezza quasi patologica, ho pensato di iniziare a dedicarmi al canto e di buttarmi nella grande sfida di stare su un palco.
Ho cominciato quindi a cantare in vari gruppi cover, il mio primo gruppo pop rock si chiamava “Overwhelmers”. Dopo, ho cantato per molti anni in un progetto più serio e strutturato come i Be Sharp, gruppo di cover ricercate col quale ho fatto tanta gavetta tra matrimoni, feste private e serate nei vari locali dell’hinterland milanese, abbiamo anche pubblicato un Ep dal titolo Sidies, dove però io non figuravo come autrice.
Ho poi cantato nei Susanna&Lestofunky (il mio periodo funk), sono anche corista dei Rootical Foundation (big band reggae) e ho inciso un disco di inediti con i Puruscià dal titolo In fondo all’anima, dove ancora una volta non figuro come autrice dei brani.
Ho iniziato a scrivere dopo aver frequentato un corso di scrittura con Andrea Rodini, mi ha aperto la possibilità di iniziare ad intraprendere un percorso per me nuovo, che potesse racchiudere la mia voglia di esprimermi.
Ed è così che nel 2017 è nato il progetto SUE, inizialmente Indipendente ed Autoprodotto.

Puoi dirci come e' nato il brano "Quello che ti pare"? Che cosa vuoi dirci attraverso questa canzone?
"Quello che ti pare" è uno dei pochi brani che ho scritto abbastanza di getto.
Mi rendo conto che spesso succede quando i brani hanno necessità estrema di venire alla luce, perché importanti per me. La sensazione liberatoria dopo averlo scritto è bellissima.
Avevo in mente di scrivere un brano legato a questo tema perché, da sempre, la violenza di genere è un tema che mi sta a cuore e rientra nei principi fondamentali della mia vita.
Nonostante io non abbia subito in prima persona alcun tipo di violenza fisica, non credo sia un tema che comunque non mi riguardi, riguarda tutti!
Ho scritto questo brano perché sono stufa e sono arrabbiata. Non sopporto più l’idea di accendere la tv o di leggere sui giornali che ogni giorno muoiono delle donne (aumentate esponenzialmente nel periodo di lock down) perché semplicemente prendono delle posizioni e si esprimono rispetto a delle decisioni, come quella di far finire un rapporto.
Credo fortemente cha libertà di ogni persona debba essere un diritto riconosciuto, assoluto e imprescindibile.
Ricordo, inoltre, che sono donne coraggiose, che spesso hanno denunciato, ma che non sono state tutelate e questo è a dir poco assurdo. E poi sono preoccupata.
Per l’incapacità di gestione della frustrazione e del fallimento da parte di molti uomini, che sono stati adolescenti e ancor prima bambini.
Per questo credo che sia FONDAMENTALE pensare di investire sulla prevenzione nelle scuole, a partire dalle scuole materne.
Prevenzione legata alla gestione della frustrazione (accettazione delle regole), pedagogia della differenza di genere, prevenzione legata alla violenza di genere, sportelli di ascolto.
Il videoclip di "Quello che ci pare" di Sue
Prossimi progetti lavorativi?
Siamo in un periodo talmente strano che è molto difficile pensare al futuro, figuriamoci a quello musicale. Sento pero’ che è arrivata la necessità di iniziare a pensare al prossimo disco, il secondo, forse quello più importante. Importante perché ora le persone hanno su di me delle aspettative (e anche io) o, per lo meno, hanno un po' più di curiosità.
Mi piacerebbe fosse il frutto del percorso fatto fin qui, delle persone incontrate e delle esperienze raccolte. Sono in fase di elaborazione inziale, sto mettendo ordine alle idee e alle canzoni. E poi si vedrà!
Link:
https://www.facebook.com/suecanzoni
https://www.instagram.com/sue_susannacisini/
