Libri, ospite l'autrice Francesca Innocenzi che ci presenta "Canto del vuoto cavo" | INTERVISTA
Ciao Francesca, benvenuta sul blog. Potrebbe, per favore, presentarsi al nostro pubblico? Raccontarci qualcosa di Lei …
Grazie mille per l’invito! Sono nata e vivo nelle Marche, dove insegno letteratura e storia nelle scuole secondarie di secondo grado. Mi sono avvicinata alla scrittura già da bambina e all’età di venticinque anni ho iniziato a pubblicare. Canto del vuoto cavo è la mia ultima silloge, uscita alcuni mesi fa, in un periodo in cui ho preso a dedicarmi con particolare intensità alla lettura di poeti contemporanei. Credo che in questa epoca in cui si è perso il senso dell’essere collettività, la poesia possa fare molto, incentivando riflessioni scambievoli e condivise, portatrici di significati profondi. È in quest’ottica che sto cercando di far conoscere la raccolta.

Che cosa può dirci riguardo al "Canto del vuoto cavo": che cos'è il vuoto per ognuno di noi?
Il vuoto può essere più cose insieme. È lacuna e mancanza, quindi percezione dolorosa, che però può rivelarsi spazio fertile di nuove possibilità; una sorta di catarsi, di rinascita. Per me il vuoto è la solitudine, temuta e amata, che ha segnato la mia adolescenza, come pure la vertigine agorafobica degli attacchi di panico. Nel libro c’è anche questo.
Che cosa si augura che le persone dicano, dopo aver letto il Suo libro?
Spero pensino che alla radice vi è una ricerca, esistenziale e poetica; e che avvertano l’esigenza di andare oltre il linguaggio dell’immediato a cui i media ci hanno assuefatti.
Si ringrazia per la consueta e preziosa collaborazione l'addetta stampa Simona Mirabello
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