Luci puntate sul rapper Peligro, l’autore di “Parole al vento”
Un rapper con le idee ben chiare e un’opinione matura sul concetto di musica dei giorni nostri. Peligro, il rapper autore di “Parole al vento”, ci racconta la sua idea di musica.
Peligro, davvero interessante il titolo della canzone: "Parole al vento". Si riferisce al detto "le parole vanno al vento", ovvero, che a volte, si perdono senza lasciare un segno? Non mi sono ispirato a questa frase, ma direi che è ben applicabile alla situazione che descrivo… le parole che sento dalle persone di cui parlo nella mia canzone non mi tangono, non mi toccano, quindi – a conti fatti – si perdono.
Pensi che il genere rap sia apprezzato abbastanza in Italia? All'estero di più? Comincio a pensare che il concetto stesso di genere musicale sia superato. Oggi le commistioni tra generi sono talmente radicate e profonde da rendere difficile una catalogazione. Quando il rap è esploso in Italia, sicuramente altrove esisteva già una scena matura e in salute, però poi le cose sono andate mischiandosi ed oggi non ne farei tanto una questione di apprezzamento, quanto di inserimento nel tessuto musicale di un Paese. E se ci fai caso, è sempre più difficile sentire in giro dei brani che non abbiamo influenze urban.
Cosa ne pensi di Clementino? Andresti ad un talent come "The voice"? Clementino è un grande artista, uno dei più forti in circolazione, in più è un grande intrattenitore, ovunque lo si metta, fa bella figura. Vedo i talent show come un modo come un altro per dare alla propria carriera un’accelerazione. Non so se questo o quel talent show siano adatti o meno a me, però – stante la presenza di una programmazione a lungo termine del mio percorso musicale – non lo escluderei.
