Marco Silvaroli, il nuovo Fabrizio De André, ci presenta "Storie dell'Assurdo" | INTERVISTA
Marco Silvaroli, e' un giovane cantautore di Campobasso. In questa intervista, ci ha parlato del suo primo lavoro discografico in formato digitale dal titolo "Storie dell'Assurdo", uscito all'inizio di maggio del 2020 e distribuito su Spotify da iMusiciandigital.

INTERVISTA A MARCO SILVAROLI
Caro Marco, quando hai iniziato il tuo percorso con la musica?
Mi sono avvicinato al mondo della musica all’incirca all’età di 18 anni. La dimensione musicale che ho tentato di esplorare maggiormente è stata quella della canzone d’autore italiana, con una particolare predilezione per il cantautore genovese Fabrizio De André. Più tardi, durante il periodo universitario passato a Genova, ho cominciato a scrivere canzoni mie. E così, all’inizio dell'aprile 2019, ho pubblicato il mio primo singolo dal titolo “Una vita violenta”.

Puoi dirci qualcosa sul tuo brano "Una vita violenta"?
Sotto il profilo propriamente letterale, “Una vita violenta” è un brano che, a partire dalla descrizione di un incidente stradale che coinvolge una giovane ragazza, crea un legame ideale, una perfetta simbiosi tra la giovane donna agonizzante e ormai prossima alla morte e tutti coloro che, attraverso la propria vicenda esistenziale, vivono uno stato di morte interiore: soltanto coloro che a causa delle più disparate ragioni conducono (e subiscono) una vita spiritualmente morta sono in grado di comprendere lo stato d’animo di coloro che la morte la stanno per ricevere sulla propria pelle. Dal punto di vista allegorico, il brano tenta di riflettere sul modo in cui una qualsiasi vita si possa improvvisamente spezzare a causa di un assurdo imprevisto che, per sua natura, si sottrae ad ogni possibile previsione e calcolo umano. Una canzone dunque sulla Morte, ma anche sul Caso.
Che cosa ti aspetti che la musica possa donarti?
Nel saggio “Il principio poetico” apparso postumo nel 1850 su “The Union Magazine”, Edgar Allan Poe affermava che ciò che ci commuove della poesia, così come della musica, è il fatto di essere presi da “un certo inesistente, inquietante rammarico di non poter cogliere ora, mentre siamo qui sulla terra, una volta per sempre, quelle gioie divine e rapinose di cui attraverso la poesia o la musica non afferriamo che brevi e indistinti balenamenti”. Le mie modeste canzoni non hanno la pretesa di aprire uno spiraglio di Paradiso ai miei ascoltatori, ma spero soltanto che siano in grado di raccontare l’Inferno in cui molti, purtroppo, sono costretti a vivere.
Link:
https://www.facebook.com/Marco.Silvaroli.1988
https://www.youtube.com/channel/UCi1s3V-sToxzJotXgqNm7Ug
https://open.spotify.com/artist/5gfBubNibd68JpB9VFvIgB?si=UVX0RVBTQVytDvC0HdF3Zw
