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Migliorare la voce con un manuale pratico: “Giusto per dire” | INTERVISTA

Scritto dall’autrice, regista ed attrice Patrizia La Fonte e pubblicato nel 2016, “Giusto per dire”, e’ stato presentato a Roma al “Teatro Torlonia” con l'intervento di David Riondino. Al suo interno, ci sono prefazioni dello stesso Riondino e un saluto di Giancarlo Giannini


Il manuale, pur tenendo conto degli studi dei maggiori linguisti, ha la caratteristica di essere stato elaborato non in teoria, ma sulla base del lavoro pratico sviluppato negli anni con più di mille allievi.

Non espone né utilizza regole, ma porta a sviluppare l'ascolto e a perfezionarsi con un training pratico.

Dalla seconda edizione chi lo utilizza senza l'aiuto di insegnanti, può avvalersi di 68 file audio gratuiti su youtube che offrono esempi di routine di allenamento.

INTERVISTA A PATRIZIA LA FONTE


Cara Patrizia, il libro "Giusto per dire" alla sua seconda edizione, a chi e' indirizzato?

Il libro, che ha per sottotitolo 'Guida poco teorica e molto pratica per l'italiano parlato', propone esercitazioni da me elaborate negli anni per moltissime persone di provenienza diversa che mi chiedevano come parlare bene in italiano neutro in poco tempo e senza troppa fatica mnemonica. Si rivolge a chiunque voglia conquistare sicurezza di parola per arte, per lavoro o per piacere. Il metodo 'ortofonico imitativo' non utilizza regole, ma procede per imitazione e verifiche costanti attraverso registrazioni, ascolto e training mirati per i diversi problemi di voce o pronuncia. Senza regole, sì: non credo di sbagliare affermando che le 'regole' di pronuncia per l'italiano neutro non esistono, o, quantomeno, sono ridotte a tre o quattro fondamentali.

Ma, parlando di 'dizione' non mi pare bello dire 'italiano pulito, italiano corretto': le lingue regionali non sono 'sporche' o 'sbagliate'; sono varianti che nei secoli hanno preso strade diverse nei diversi stati. L'italiano neutro da tutti compreso e condiviso, nato dalla lingua volgare di culla siciliana, umbra e toscana e usato da Dante, Petrarca e Boccaccio, è stato precisato dopo l'unità d'Italia e diffuso dalla scuola pubblica e poi da radio e televisione. Però questa lingua neutra cercata da attori, comunicatori e studenti stranieri, resta per noi ancora una lingua 'scritta': le emozioni si esprimono con lingue e accenti regionali, che sono in continua evoluzione, in barba agli studiosi che vorrebbero congelare termini, locuzioni e pronunce. E dunque, per comunicare con efficacia in questo 'italiano neutro' (definizione del linguista Luciano Canepari) occorre applicarsi. In molti manuali si fa uso copioso di regole con le relative eccezioni, e lo studio è poco entusiasmante. Io ho preferito invece trovare delle scorciatoie, stimolando l'orecchio a sentire le differenze tra i fonemi dei dialetti -o delle lingue straniere- e quelli dell'italiano. Il libro rimanda anche a file audio reperibili gratuitamente su Youtube, per permettere imitazione e autocorrezione anche a chi studia da solo e senza insegnanti di riferimento. Va detto che l'italiano neutro, per ragioni di storia, chiarezza e facilità, lo si è modellato su pronuncia e respiri dell'Italia centrale: l'essere fiorentina mi ha certamente illuminato la strada.


Si puo' realmente migliorare la nostra voce?


Certamente. La voce dipende dal respiro, dalla postura, dalla padronanza gentile e mai forzata degli strumenti della fonazione. Ci sono molti esercizi, sperimentati nel corso di oltre trent'anni, che aiutano a trovare la propria sicurezza vocale e a parlare in pubblico senza disagi, facendosi sentire e tenendo desta l'attenzione di chi ascolta. Parte del training deriva dalla mia esperienza di attrice, naturalmente.

La voce, e' uno strumento, cosi' importante? Come possiamo usarlo?


La voce è importante non solo perché porta alle agli altri parole o canto, ma anche perché conduce fuori di noi e rivela passioni, emozioni, necessità. La parola parlata, molto più della parola scritta, tocca immediatamente le corde dei nostri interlocutori. In italiano, poi, più che in altre lingue, ci sono tante vocali, e tutti sappiamo che molto di più di quello che si dice, conta e comunica il 'come' lo si dice. La modulazione dei sentimenti in italiano si poggia proprio sulle vocali. Usare bene la propria voce, infine, significa a mio parere, sfruttarne al meglio l'espressività e la personalità, senza farci sentire fatica e senza provocare danni a questo delicato e magnifico strumento espressivo.


Link utili:


www.patrizialafonte.it

http://www.ikona.net/patrizia-la-fonte-giusto-per-dire/


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