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Mirko Ranu’: a teatro, dopo il covid, con “Ghost” | INTERVISTA

Mirko Ranu’, attore e ballerino, si augura di poter tornare sul palcoscenico e riprendere cio’ che aveva lasciato”: il vaso di creta che, si formava delicatamente tra le mani, con la sua dolce Molly (Giulia Sol). E’ stato il protagonista del musical “Ghost” che a causa della pandemia come tutti gli spettacoli, purtroppo, e’ stato sospeso. Il mito di Patrick Swayze riecheggia nella sua vita: oltre ad essere un grande esempio come artista per la sua formazione, Mirko al provino di “Dirty Dancing” era quasi riuscito ad ottenere la parte da protagonista.


INTERVISTA A MIRKO RANU’


Carissimo Mirko, non ti nascondo che ti ho conosciuto attraverso il musical "Ghost". Come ti sei accostato al musical" E' stato difficile interpretare Sam Wheat?


Mi sono accostato al musical per puro caso grazie ad una recita scolastica, fu un colpo di fulmine. Ho sempre amato i film americani in cui gli attori danno dimostrazione di completezza a 360°.

Interpretare Sam Wheat è stata una grande responsabilità sia per il "fardello'' di dover far rivivere un mito eterno come Patrick Swayze, sia per il grande impegno canoro e recitativo costante, non uscendo praticamente mai di scena dal primo al secondo atto.


Ti sarebbe piaciuto anche interpretare, sempre ruolo di Patrick Swayze, il maestro Jhonny Castle di "Dirty Dancing"?


Le audizioni in Italia per il primo allestimento di “Dirty Dancing” si tennero nel 2014 e, nonostante il parere di molti addetti ai lavori che mi ritenevano il favorito per tale ruolo, la scelta non ricadde su di me. Penso che nulla accada per caso, evidentemente non era quello il mio destino in quel momento.


Insieme a Giulia Sol, come siete riusciti ad interpretare, la scena del vaso di creta? indimenticabile: romantica e sexy allo stesso tempo.


Ci siamo chiaramente ispirati molto alle scene iconiche del film, mettendoci però il nostro "vissuto scenico". La passione che viene fuori in quella scena viene sicuramente esaltata dalle note in sottofondo della commovente "Unchained melody". Passione e lacrime vengono fuori inevitabilmente insieme.


Se potessi parlare con Patrick Swayze, che cosa gli diresti?


Cercherei di fargli capire quanto lui sia stato importante non solo per la mia formazione, ma per tanti altri giovani artisti nel mondo: un talento eccezionale, completo. Ballerino, cantante e attore di un carisma fuori dal comune.



Ci sono progetti futuri? Che cosa ti piacerebbe fare dopo la pandemia?


Mi basterebbe soltanto ritornare a casa mia: il teatro.


Sarebbe previsto un tour di "Ghost": verrete anche a Firenze?


Indubbiamente dovremmo recuperare tante delle moltissime date perse durante questa sfortunatissima stagione 2019/20. Amo Firenze e spero di tornarci al più presto!




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