Paola Mattioli, scrivere per me ha valenza essenziale | INTERVISTA E FOTO
Le mie poesie, sentimenti proiettati nell'interno che lasciano una traccia sulla carta.
Per lei scrivere, in senso generico, cosa rappresenta, che valenza ha e quanto di lei è presente?
Scrivere per me, in senso generico ha una valenza essenziale, non posso stare un giorno senza scrivere, perché la mia scrittura viene dall’anima, provo delle forte emozioni per quello che mi circonda, ma anche semplicemente da quello che nasce dentro di me. Il desiderio di mettere su carta sentimenti di ogni giorno o anche semplici frasi scaturite dall’anima, non può essere negato.

Le sue poesie sono un insieme di sentimenti dai più dolorosi ai più intrisi d’amore, ma intensi. Ce ne vorrebbe parlare?
Le mie poesie nascono internamente, dall’osservazione del mondo circostante e dall’ascolto, dalla lettura di libri, articoli o semplicemente dal dialogare tra le persone. I sentimenti che esprimo nelle poesie vengono proiettati nell’interno vivendoli profondamente sia positivi che negativi e lasciano una traccia su carta.

Il suo libro Viera un’italiana del’23, ha un carattere storico-biografico. Vorrebbe raccontarci la sua nascita e quale messaggio desidera arrivi con esso?
Viera è un libro che è iniziato tanto tempo fa, quando mia mamma ha voluto lasciare una memoria dei suoi ricordi vissuti dell’infanzia, della fanciullezza e del periodo della seconda guerra mondiale a noi figlie e ai giovani. Riviveva e soffriva profondamente nel trascrivere il periodo della guerra. Un giorno ho trovato casualmente nella mia libreria del mio studio che all’epoca era il suo, un’agenda di pelle all’interno della quale c’era un quaderno verde profilato di camoscio, aprendolo ho trovato dei suoi scritti, raccontava in prima persona la sua vita. Leggere questo quaderno mi ha portato ad interromperlo più volte per la sofferenza che traspariva tra le righe, i giorni passavano e non riuscivo a finirlo anche se cercavo di farmi forza, ma è stato un doloroso cammino per me. Alla fine della lettura risultava un po' corto, per cui ho cercato tramite interviste ad amici e conoscenze di renderlo più lungo mantenendo il suo modo di scrivere così diretto e chiaro, senza appesantirlo, considerando l’argomento di per sè difficile della seconda guerra mondiale.
Il libro è una memoria storica, Viera ha salvato attraverso due stratagemmi delle vite umane. E’ stata definita donna coraggio.
Il messaggio che lei lascia è rivolto ai giovani, di vivere pienamente la propria vita: “Guardate quello che avete e non quello che vi manca”, io non avevo i vestiti o il cibo che avete voi.

I tre testi poetici da lei scritti: A piccoli passi; Al di là del cielo e Vorrei. Hanno un filo che li accomuna e a quale, se c’è, è più legata?
Vorrei..., Al di là del cielo e A piccoli passi sono legati tra di loro perché ognuno segue il percorso dell’anima, in particolare Vorrei vuole comunicare la voglia di scrivere sempre, Al di là del cielo che i sogni si possono realizzare e A piccoli passi che mi sto avviando lungo la salita che porterà alla realizzazione del mio obiettivo di rendere la scrittura il mio lavoro. Tutti seguono questo percorso di crescita ed ognuno racconta i passi che bisogna fare, quindi non sono legata particolarmente a un libro rispetto un altro, perché ognuno si svela nelle poesie.

