"Premio Vincenzo Crocitti International", intervista a Lilli Manzini
Fra i premiati del 2021, anche Lilli Manzini, attrice, doppiatrice e direttrice del doppiaggio. Fra l'altro, un onore anche per "Radio Free Music web", essendo Lilli fra le speaker dell'emittente radiofonica.

INTERVISTA A LILLI MANZINI
Che emozione ha provato nel ricevere il prestigioso "Premio Vincenzo Crocitti International"?
È stata un'emozione pazzesca se si pensa poi che è un premio che io non mi aspettavo assolutamente, e che sono felice di aver ricevuto perché comunque non solo è un premio prestigioso, ma anche uno di quelli certamente non pilotati ... come ce ne sono tanti, e poi è un premio dedicato alla meritocrazia! Francesco Fiumarella, che ne è il fondatore, si batte da tanto tempo per questo, e noi attori che ci vediamo scalzare sempre da gente che magari non sa neanche mettere in fila due parole di italiano è, beh devo proprio dirlo, una bella soddisfazione; per me ricevere questo premio ha significato un atto anche di rivalsa nei confronti di tutti quelli che non hanno mai creduto nelle mie capacità e che magari anche se questo premio in futuro, non sarà un passaporto per una scalata al successo, sicuramente so che è già un successo averlo ottenuto per i miei meriti e per le mie capacità professionali.
Puo' dirci una parola da dedicare a Vincenzo Crocitti? Lo ha mai conosciuto o ha avuto modo di lavorarci insieme?
Purtroppo personalmente Vincenzo Crocitti non l'ho mai conosciuto, però è stato uno degli attori più intensi che abbia mai visto dal punto di vista cinematografico che televisivo, sia nel drammatico che nella commedia; è giusto che sia stato dedicato a lui, perché si possa pensare che i grandi attori non sono soltanto quelli classici, gli stereotipati, ma anche quelli che chiamiamo Caratteri; si, gli attori caratteri, quelli che hanno loro stessi un perchè e che danno una risposta a tutto ciò che un attore neofita si può chiedere dentro di sé quando pensa di avere quel talento istrionico che lo contraddistingue.
A chi dedica questo premio?
Assolutamente a mio nonno, Arturo Dominici, perché è stata una colonna portante della mia vita e per questo mestiere; lui mi ha dato veramente tanto anche se con lui ho lavorato poco; ma lo dedico in assoluto a questa figura che è stata una delle pietre miliari di questo mestiere; poi lui come tanti altri grandi è venuto fuori dal teatro, dal cinema con C maiuscola, insomma ha fatto talmente tante cose che per elencarle ci vorrebbe una giornata intera. Diciamo poi, anche che in maniera molto sottile, lo dedico a tutti coloro - come ti dicevo all'inizio dell'intervista - che non hanno mai creduto nelle mie capacità, ma questo più che altro perché al giorno d'oggi (o forse c'è sempre stato) si bada di più a un discorso di amicismo, di raccomandazioni, di lobbie e quindi non si guarda veramente a fondo dove possono ogni tanto alternarsi dopo qualche tempo, degli attori che hanno delle capacità incredibili, come anche molti geni della musica, della pittura, del teatro, e così purtroppo noi conosciamo sempre le solite voci, le solite musiche, le solite fazioni, le solite illusioni... però in questo caso sono contenta, perché nel mio caso, tutta quella gente che non mi ha mai distribuito, mi ha dato dopo l' opportunità di mettermi in gioco sempre di più, facendo sì che alla fine io potessi migliorarmi, quasi come una sfida, così, volta per volta, per poi alla fine arrivare anche a meritarmi questo premio.
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