Sabrina Martina: "Un'aspirazione: lavorare con Elio Germano"
Sabrina Martina: “Agli occhi di chi mi guarda vorrei che venissero fuori i dettagli di me che conosco e che penso non emergano spesso agli occhi di chi mi guarda.”

INTERVISTA A SABRINA MARTINA
Lei ha lavorato per fiction di successo quali La strada di casa, Luce dei tuoi
occhi e Il silenzio dell'acqua. Cosa le hanno trasmesso queste esperienze lavorative, soprattutto affiancata da colleghi come Anna Valle, Giuseppe Zeno, Alessio Boni e Giorgio Pasotti?
Ciò che trasmette un’esperienza lavorativa nel mio settore non è solo relazionata ai grandi
attori con cui ho l’onore di lavorare. Ogni set, partendo da tutti i dettagli che lo
compongono, la sua troupe, le sue dinamiche o i legami che si creano regala tanti ricordi
importanti. Ciò che mi rimane spesso più a cuore è la creazione del mio personaggio, che
porta inevitabilmente ad una diretta crescita della mia persona. Nel dettaglio?
“La strada di casa” è stato il primo importante set su cui ho avuto il grande piacere di
lavorare: “Viola” era un personaggio molto particolare, estremamente vulnerabile, con una
storia importante e profonda e un messaggio da non sottovalutare. Alessio Boni mi ha
aiutato moltissimo, mi ha donato tanti consigli di cui in tutta sincerità faccio ancora grande
tesoro. “Il silenzio dell’acqua” è forse uno dei progetti che mi è rimasto veramente nel cuore.
Sicuramente per “Grazia”, una ragazza molto particolare, tanto sensibile, spesso
incompresa, con un’enorme sofferenza da trasportare, per la quale ringrazio sempre il
regista Pier Belloni che mi ha dato completa fiducia. Posso aggiungere un appunto sincero
senza risultare stucchevole? Anche qui ho incontrato persone fantastiche, da Giorgio
Pasotti e Ambra Angiolini, a Fausto Sciarappa, Thomas Trabacchi e Carlotta Natoli.
Di “Luce dei tuoi occhi” ahimè non posso dire ancora molto. È stata un’esperienza unica,
sia perché include la danza, altra mia grande passione da sempre, sia perché oltre ai
protagonisti adulti, ho avuto la grande fortuna di incontrare dei colleghi della mia età che
oggi posso tranquillamente definire amici.

Tra le esperienze cinematografiche, tra cui La ragazza nella nebbia, Nessuno
come noi e Odio l'estate. Quale di questi le hanno maggiormente concesso di
crescere e di sentirsi più a suo agio durante la lavorazione?
Onestamente non saprei rispondere a questa domanda in maniera precisa, perché tutte e
tre queste esperienze mi hanno concesso di crescere e soprattutto non ho mai avuto la
sensazione di sentirmi a disagio. Chiaramente, sono tre esperienze differenti e in quanto
tali mi hanno lasciato elementi unici tra loro. “Nessuno come noi” è stata una catapulta in un altro mondo, ambientato negli anni ’80,con i principi e le dinamiche di una volta. Sul set de’ “La ragazza nella nebbia” ci ho trascorso poche giornate ma che ben ricordo! Onestamente però è l’eccellente risultato finale che mi ha colpito più di tutto, non che avessi dubbi sapendo che dietro la sua
creazione ci fosse Donato Carrisi.“Odio l’estate” è stato un set pieno di serenità e risate, come si può immaginare, ma tanta professionalità. Mi sono divertita moltissimo. Ecco forse se dovessi scegliere tra questi tre il set con più leggerezza, senza dubbio sarebbe questo!
Poco più che ventenne, lei è già una giovane e promettente promessa del panorama cinematografico e televisivo italiano. Se volesse fare di se stessa un trailer che parli di Sabrina donna e artista, che toni avrebbe e da chi lo farebbe creare e perché?
Come prima cosa ringrazio per avermi definito “artista”, è un grande complimento, spesso
preso troppo per scontato. In secondo luogo, ammetto che è una domanda molto
interessante, ci ho pensato un po’ prima di rispondere. Se dovessi creare un trailer di me stessa probabilmente vorrei uscissero tutti quei dettagli di me che conosco e che penso spesso non emergano agli occhi di chi mi guarda. Dico “penso non emergano” perché mi capita qualche volta di parlare con qualcuno e pensare “come fa a conoscermi così bene, non pensavo si notasse”. Detesto delegare un lavoro ad altre persone (specialmente se mi piace), ma so che per questa circostanza saprei trovarne più di una a me molto vicine con una grande voglia di comunicare e gli strumenti
artistici per farlo che saprebbero rendere un ottimo risultato.

Con quale regista e con quale attore o attrice le piacerebbe lavorare e
confrontarsi?
Sicuramente mi piacerebbe lavorare con Elio Germano. Ho iniziato a conoscere i suoi
lavori recentemente e sono rimasta molto colpita. Ora, lui è il primo nome che mi viene in mente, ce ne sono tanti altri, ma nello specifico non ho mai saputo fare una lista in vita mia, so solo di voler lavorare con chiunque dimostri di avere talento in questo lavoro, perché qualsiasi età o esperienza esso/a abbia, so che mi potrà insegnare qualcosa.

Come sta vivendo questo periodo così recriminato per il cinema e la tivù in
generale, con tutte le restrizioni a cui sottostare? Ha dei progetti futuri a questa
lavorando e di cui vorresti parlarci?
È un periodo veramente particolare per tutti, non solo per il nostro settore come ben
sappiamo. Onestamente non mi posso lamentare di come sia andato lavorativamente il
mio 2020 perché sono praticamente sempre stata sul set. Al momento non ho progetti futuri, ma ci sto lavorando aspettando che su Canale 5 esca presto “Luce dei tuoi occhi”. Mi manca molto andare al cinema.
Ringraziamo per la preziosa collaborazione Sara Martinelli e tutto lo staff di Studio Emme.
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