SUSANNA RIGACCI: UNA VITA IN MUSICA, SPAZIANDO NEI SUOI STRAORDINARI GENERI
“Nel canto, il valore viene prima di tutto, anche se ci sono delle difficoltà, poi c’è la qualità, lo studio e infine la perseveranza.”
Ma senza dubbio la famiglia, in tutto questo, è il valore assoluto che si aggiunge e che dona supporto ai giovani che si affacciano al mondo.

In questa intervista, il Maestro Susanna Rigacci, soprano di fama Internazionale, ci apre le porte del suo mondo, del mondo dei tanti giovani che segue e soprattutto ci mostra la visione straordinaria del canto a trecentosessanta gradi.

Lei è nota al pubblico internazionale, per la “vocalità” delle colonne sonore composte dal Maestro Ennio Morricone. Come nacque il vostro sodalizio artistico e che ricordo ha di lui?
Dunque, ho conosciuto il maestro Morricone nel 2000 mi trovavo a Roma a cantare in un concerto, che era diretto da un altro direttore d’orchestra, e venne fatto un omaggio ad Ennio Morricone, in quell’occasione, per la sua musica assoluta, la sua musica contemporanea e non quella da film. Il maestro era seduto in platea, venne a sentire questo concerto e durante l’intervallo, appena eseguito il suo brano, per altro un brano per soprano ed orchestra molto interessante dal titolo Frammenti di Eros, lui venne in camerino, mi salutò con molto affetto e simpatia, era la prima volta che ci incontravamo, ed è stato un momento meraviglioso. Il maestro è stato molto contento dell’esecuzione, poi mi propose di fare anche le musiche da film. Così facemmo un concerto pochi mesi dopo, nell’estate del 2000, e poi da lì in avanti non ci siamo più separati. Per venti anni, l’ho seguito in tutti i suoi concerti, ed è stato un percorso artistico, ma non solo artistico, anche umano molto importante. Io, nella mia vita mi sono sentita legata a lui, sia per un’ammirazione che ho sempre avuto nei suoi riguardi, ma anche per un grandissimo affetto e una grandissima stima. Quindi il maestro Morricone, ha una grandissima parte molto importante nel mio percorso artistico ma anche nei miei sentimenti e nel mio cuore. Questo sicuramente!

Lei è figlia d’arte, ricordiamo che suo padre era il compositore e direttore d’Orchestra il Maestro Bruno Rigacci. Volendo fare un excursus, a quali lavori e teatri nei quali si è esibita è maggiormente legata e perché?
Sì, sono nata in una famiglia di musicisti, da ben tre generazioni sia da parte di mio padre, ma anche da parte di mia madre. Per cui, sento fortissimo questo legame con mio padre. La musica ha rappresentato qualcosa di grande, essa è un linguaggio fantastico e aver avuto il supporto di mio padre ma anche di tutta la mia famiglia, sia per gli studi che ho fatto, che durante il mio percorso artistico, è stata una cosa che mi ha molto aiutata e stimolata. Questo aspetto è stato molto importante nella mia vita.
Per quel che riguarda i Teatri, vede, ci si affeziona ad ogni teatro in cui si va a cantare, poi ci sono dei teatri nei quali ti rimangono delle emozioni particolarmente forti. Per esempio, alcuni di essi hanno una storia talmente grande che, già entrare in essi, anche prima di fare le prove, un concerto o un’opera, ti dà una grandissima emozione già a prescindere e anche per quanto riguarda il repertorio, ho avuto la fortuna di fare tante cose, avendo avuto l’opportunità di iniziare giovanissima, infatti avevo poco meno di vent’anni la prima volta che misi piede in teatro. Per cui ho fatto molte cose: dall’Opera all’Opera barocca, alla Contemporanea e il lungo percorso con il maestro Morricone e devo dire che ho una visione della musica molto allargata, molto interessante. Essendo, tra l’altro, una persona molto curiosa mi interessa vedere anche altri aspetti della musica e non solo quello relativo alla musica lirica.

Tanti vorrebbero inseguire il sogno del diventare cantanti . Da professionista e insegnante, cosa si sente di dire ai giovani che vedono nell’immediata visibilità, la fonte del successo? Quali consigli darebbe?
Il mondo dei giovani cantanti è un mondo meraviglioso, adesso lo tocco anche con mano, perché insegno da diversi anni ed è un mondo straordinario. I giovani oggi hanno molte opportunità, a parte i concorsi, che ci sono sempre stati, però essi si sono raddoppiati e triplicati perché, cercando tutto on-line, esistono tante possibilità e lo vedo, ripeto con i miei allievi che, spesso arrivano festosi a dirmi: <<Ecco, ho trovato questi cinque concorsi!>> E mi fanno vedere una schiera di possibilità canore, quando venti o trent’anni fa c’erano molti meno concorsi ed erano molto prestigiosi, di grandissima importanza che, se riuscivi a vincerne uno, o a piazzarti bene, avevi la carriera assicurata. Oggi ci sono tantissimi concorsi, tantissime audizioni e tantissime masterclass, vedo tanti giovani che, pur avendo avuto delle istruzioni vocali molto buone, magari avendo studiato con grandi maestri, fanno tantissime masterclass, perché cercano più canali per poter riuscire a farsi sentire. Quindi da un lato è indubbiamente più facile farsi sentire, dall’altra c’è una concorrenza incredibile e debbo dire che, molti giovani sono veramente validi. Io ho sempre pensato che il valore viene prima di tutto, anche se ci sono delle difficoltà, punto sempre al valore, alla qualità e punto sempre allo studio, ma anche alla perseveranza. Questi penso siano i quattro punti cardinali per avviare una buona carriera e soprattutto mantenerla, quest’ultimo è ancora più difficile che iniziarla.

La parola “Grazie” è preziosa nel suo significato profondo. Lei a chi rivolgerebbe il suo “grazie”?
La parola grazie, devo dire che l’ho usata molto spesso nel corso della mia carriera, perché si impara da tante persone, da tante cose, ma dirò che, anche dalle cose piccole si possono imparare cose molto importanti. .Però il grazie più importante lo voglio rivolgere a mio padre, alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuta, e questo credo che per una giovane cantante o musicista avere la stima , il supporto e la considerazione dei propri genitori è un valore incredibile, capace di darti una sicurezza. Quindi grazie alla mia famiglia, ad Ennio Morricone, assolutamente e grazie alle mie maestre di canto. Non ne ho avute tante, ma le mie maestre sono state meravigliose e grandissime e mi hanno insegnato qualcosa di molto importante come cantare, ma anche e soprattutto come vivere in questo lavoro.

In ultimo, ci sono dei progetti di cui vorrebbe parlarci, che la attendono?
I progetti adesso sono tanti, perché si comincia a riprendere una normalità, dopo questo anno e mezzo di fila difficile. Però sto cercando adesso di realizzare ciò che ho pensato nei mesi del lockdown che, ripeto, sono stati mesi molto difficili, fermi, senza grandi possibilità di fare eventi, se non cose abbastanza ridotte, però è stato un momento di grande studio e di grande preparazione. Io, oltre ad essere insegnante, tengo anche dei corsi per giovani cantanti e quindi adesso, sto realizzando ciò che ho meditando in quel lungo periodo di blocco. Mi ha particolarmente toccata e commossa, ciò che ho visto andando a fare un concerto in Polonia, cioè rivedere una sala da concerto, completamente piena. Beh, quello è stato sicuramente di soddisfazione e di speranza per un futuro, un po’ più sereno, cerchiamo di pensarla così.
Bene, che dire, grazie mille per questo spazio.
