Teatro Toscana: Mappe di un mondo nuovo, prossimo appuntamento con il Maestro Mainetti il 07 Aprile
Due appuntamenti per Mappe di un mondo nuovo, il format di dialogo in streaming ideato dalla Fondazione Teatro della Toscana per costruire un “sistema di orientamento” sul mondo che verrà. Ieri, 24 marzo, si e’ tenuto il primo appuntamento con il compositore e direttore d’orchestra Stefano Mainetti e il prossimo, sempre con il maestro Mainetti, si terra’ il 07 aprile in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Teatro della Pergola, sempre alle ore 17:00

INTERVISTA AL MAESTRO MAESTRO MAINETTI
Maestro Mainetti, che bello ritrovarLa nuovamente. Non so se si ricorda, ma ci siamo incontrati nel 2013 quando a Rosignano Solvay, prese il "Premio alla carriera" . Che cosa può raccontarci riguardo a "Mappe di un mondo nuovo"? Può anticiparci qualcosa?
Certo, mi ricordo Sara, sono contento di risentirla.
Avrò il piacere di essere ospitato dal Teatro della Pergola di Firenze all’interno della rassegna "Mappe di un nuovo mondo", un programma d’incontri inerenti la Carta 18-XXI dove un collettivo di artisti, scienziati e filosofi riuniti dal Théâtre de la Ville di Parigi promuove il teatro internazionale attraverso la realizzazione di attività teatrali con i giovani e per i giovani. Il Teatro della Pergola è il principale promotore e sono numerose le personalità italiane che hanno aderito al progetto con entusiasmo. La Carta 18-XXI è articolata intorno a quattro temi fondamentali: arte, ambiente, scienza ed educazione, sui quali si basano tutte le attività afferenti ad essa. L’obiettivo è creare un ponte, un dialogo, una connessione tra le diverse discipline, tra paesi e città ma anche tra ventesimo e ventunesimo secolo, tra generazioni.
In quest'ottica parteciperò a due incontri di "Mappe di un mondo nuovo": nel primo, il 24 marzo, ho parlato dell’importanza delle figure di riferimento per i giovani, partendo dalla mia esperienza di studente con il poeta Giorgio Caproni e del mio attuale ruolo di docente di composizione applicata al Conservatorio di Santa Cecilia. Inoltre affronterò il tema dell’insegnamento in tempo di pandemia. Nel secondo incontro, il 7 aprile, parlerò del mio progetto “Rendering Revolution” presentato al MaXXI di Roma, basato sull’indissolubile legame fra musica e spazio, fra arte e scienza.
In un mondo nuovo, quello che ci sarà dopo la pandemia, la musica sarà sempre protagonista delle nostre vite o lo sarà ancora di più?
C'è una grande voglia di ripartire, di ricominciare. Paradossalmente sono molto frequenti sviluppi artistici di rilievo dopo periodi di grande depressione. E’ un po’ nella natura umana dare il meglio di sé dopo aver vissuto il dramma, che sia una guerra o una pandemia. Noi Italiani in questo siamo maestri, per una serie di ragioni storiche abbiamo sempre reagito al meglio delle nostre possibilità solo dopo essere stati portati al limite. Nel concetto romantico dell’artista la sofferenza ha un ruolo cruciale ed è un fenomeno che si osserva non solo nell’arte ma anche in altri ambiti, pensiamo per esempio agli anni seguiti alla Seconda guerra mondiale; sull’onda del piano Marshall l’Italia ha attraversato un periodo di rinascita e di ottimismo che pervadeva tutte le classi sociali. Sembra quasi che per sentirci così si debba prima toccare il fondo. E’ vero, l’arte deve essere provocatoria e scuotere gli animi ma segue anche i corsi e i ricorsi storici e lo fa con i suoi tempi . In questo senso sono certo che questo periodo, così unico nella sua drammaticità, avrà influenza anche sulla musica e sulla creatività in generale.

Ci sono Sue news professionali che puo' anticiparci?
Ho impiegato questo tempo di domicilio coatto per scrivere un libro appena uscito: è un trattato su tutti gli aspetti sonori dell'audiovisivo. L'abbiamo scritto a sei mani, con me Simone Corelli e Gilberto Martinelli. Il titolo è "Dialoghi, Musica, Effetti - il sonoro nell'audiovisivo" la particolarità di questo testo è che, per la prima volta, si affrontano tutti i comparti nel loro insieme; una visione olistica di tutti gli aspetti che riguardano l'audio di una pellicola, dagli albori del cinema sonoro alle nuove opportunità del sound design. Ho avuto l'onore di vedermi assegnata la cattedra di Composizione applicata presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, quindi sono riuscito a proseguire il lavoro da remoto. Insegno Composizione di musica per film, cinema, teatro, tutta la musica legata alle immagini. E’ il lavoro che faccio da sempre e sono molto felice di poter trasmettere la mia esperienza ai ragazzi. Un aspetto interessante è che io imparo molto anche da loro; mi mettono in contatto con realtà produttive che non conoscevo e mi obbligano ad aggiornarmi su linguaggi che magari non avevo affrontato prima. Quasi tutti i miei allievi hanno un diploma o una laurea in musica, con loro ho quindi un rapporto dialettico molto democratico, in questo senso ne esco continuamente arricchito e questo è assolutamente in linea con il progetto "Mappe di un mondo nuovo".
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