"Ti intervisto", intervista alla scrittrice Federica Tronconi che ci presenta il libro "Game day"
"Game day", il nuovo libro della giornalista e scrittrice Federica Tronconi.
La sezione sportiva non era certo ciò che si aspettava Stefania. Dopo anni di gavetta desiderava il salto, invece si ritroverà a seguire il campionato e la squadra della sua città. Oltre alla forte delusione dovrà affrontare Andrea Castaldi ... l'uomo dell'anno.
Lui è tutto ciò che lei odia ... O forse no. Si ritroverà così a dover compiere per l'ennesima volta una scelta tra ciò che vuole e ciò che deve.

INTERVISTA A FEDERICA TRONCONI
Ciao Federica, come nasce "Game day"? Da una metafora con la vita?
Game Day nasce da una forte delusione. La mia vita è sempre stata intrecciata alla pallacanestro ma anni fa ho conosciuto persone che mi hanno lasciato l'amaro in bocca. Lo sport, d'altronde, è fatto anche di persone. Ho così iniziato a litigare con la pallacanestro, la mia passione. Volevo allontanarmi da lei, chiudere porte e voltare le spalle defintivamente. Me lo ricordo bene, era primavera. Mi sono fermata un attimo, ho preso tempo. In quel momento ho iniziato a scrivere. E capitolo dopo capitolo ho capito che io e il basket avevamo ancora molto da darci reciprocamente. Ho intrapreso nuove collaborazioni, iniziato un nuovo viaggio, conosciuto nuove persone ma sono rimasta nello sport. Scrivere è stato salvifico e alla fine mi sono ritrovata con un romanzo in mano: era nato Game Day. Fatta questa premessa, sì, lo sport in generale è metafora di vita. O meglio, palestra di vita. Perché ti dà la possibilità di assorbire, con la pratica e nel tempo, tutta una serie di valori fondamentali per la crescita e poi la vita da adulto.
L'amore possiamo paragonarlo allo sport?
L’amore come lo sport fa parte della Vita. Anzi, a volte è una evoluzione naturale. Per questo nel mio romanzo ho voluto trattare sia lo sport che l’amore con lo stesso peso, la stessa importanza. Ho cercato un equilibrio ma soprattutto, in entrambi i casi, sono rimasta aderente alla realtà. Ho voluto farlo perché mi piace raccontare storie di vita.
Perche' dovremmo leggere il tuo libro?
Per ritrovarci qualcosa di noi. Game Day è la fotografia di una stagione sportiva di pallacanestro professionistico a livello nazionale. E’ un sport romance atipico, nel senso che nella storia lo sport non è solo ambientazione ma uno dei protagonisti principali, descritto con estrema veridicità. L’incontro fra i due protagonisti, e la loro relazione, mi ha dato occasione per trattare temi che in quel momento per me erano urgenti, come il coraggio, la sofferenza che sta dietro ad alcune scelte difficili, le seconde occasioni, le rinunce per il proprio desiderio. Cioè porzioni di vita vera che accomuna tutti noi.
Ringraziamo per la preziosa e consueta collaborazione l'addetta stampa Simona Mirabello
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