"Ti intervisto", ospite Valentina Neri che ci parla della sua arte: la regia e la recitazione
INTERVISTA A VALENTINA NERI
Cara Valentina, benvenuta sul blog.Ti senti più a tuo agio sul set di un film o sul palcoscenico?
Inizio col fare una dichiarazione scontata e cioè che sono due cose diverse. La parola teatro l'associo spesso anche al termine sacrificio. Alla tribolazione di non risparmiarsi mai in termini di tempo, dedizione e precisione. Sul palco vige la regola: "buona la prima" , lì senti e vedi il pubblico, lo vivi in prima persona.
Stare in scena ti regala davvero tanto, ed e’ più impegnativo arrivare al pubblico, tanto che chi si trova in platea, in ultima fila lontano deve sentirti e poterti vedere bene; ecco perchè si tratta di un linguaggio diverso da quello cinematografico che porta l'attore teatrale a gesti più ampi, oltre che a una mimica facciale più accentuata. Devi recitare con le parole e con tutto il corpo, oltre che entrare nel personaggio. Insomma...Sei nuda, davanti al pubblico.
Per quel che riguarda l'interpretazione cinematografica, si differenzia da quella teatrale per la microespressività: un modo certamente più naturale nel manifestare emozioni. Si tratta di una più forte immedesimazione.
Con questo vorrei sottolineare il fatto che non esiste l'attore teatrale migliore rispetto a quello cinematografico, ma per rispondere una volta per tutte alla tua domanda ti dico che, in questo periodo, sono orientata verso il genere cinematografico.
In generale voglio svolgere il mio lavoro in modo impeccabile: tutti dovremmo essere in grado di portare in scena qualcosa di convincente.
Tengo infine a dire una cosa di vitale valore per me:non ho mai snobbato il fatto di lavorare con dei principianti, le capacità interpretative sono dettate dall'intelligenza personale. Onestamente non bado ai curriculum dei miei colleghi, perché saper ascoltare il regista e applicare le sue direttive si chiama “buon senso”.
Quali sono le principali difficoltà che si incontrano con il lavoro teatrale? E per i corti?
Come dicevo il teatro é sacrificio, é una strada in salita, ma più la fatica é grande e altrettanto ne deriva la soddisfazione finale. Esso segue un suo filo logico ed e’ battezzato da un inizio, svolgimento, fine. I film i corti o i mediometraggi sono "spacchettati" in sequenze diverse. Capita che devi iniziare dalla fine del film oppure da una piccola scena o addirittura da una fugace espressione.
Difficoltà particolari non e ho riscontrate. Solo in teatro può capitare momento di "oublieux " ed entra così in gioco l'improvvisazione per recuperare il senso del testo. Sinceramente spero non mi capiti mai.

Con chi ti stai collaborando e con chi ti piacerebbe lavorare in futuro?
Sto per iniziare un nuovo percorso con gli amici del circolo culturale Enciclomedia di Budrio per la realizzazione di un video legato alla città.
Sono inoltre impegnata, come autrice per lo spot di un noto locale situato nel Ferrarese e collaboro inoltre con la scrittrice Lisa Lambertini per la realizzazione di alcuni suoi progetti che sono tratti per lo più dai suoi fantastici libri “ la danza dei cuori”
Alle volte faccio coppia con l’amico Gianluca Roncato.
In futuro mi piacerebbe collaborare con Alex Visani autore di diversi film tra cui The pyramid", "Nati Morti" e "Stomach" e in prossima uscita Blades in the darkness. Ho avuto il piacere di apprezzarne la visione dei primi tre nel periodo di lookdown. Sono un amante del genere horror e spero un giorno di interpretarne uno!
C'é un altro autore che citerò per secondo , ma certamente non per ordine di importanza ed e’ lo sceneggiatore del famoso fumetto Dylan Dog e padre di “Morgan Lost”,parlo di Claudio Chiaverotti che recentemente si é cimentato in un cortometraggio davvero interessante dal titolo:"I vampiri sognano le fate d'inverno" un titolo che ricorda un fumetto del genere Horror.
Ringraziamo per la preziosa e consueta collaborazione Gianluca Roncato
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