Tony Laudadio, attore e scrittore: “Ho lavorato su De Filippo, negli anni, ripetute volte”
In questa intervista ho avuto il piacere di conversare con Tony Laudadio, attore e scrittore. Lo scorso 22 Dicembre e’ andato in onda il film tv su Raiuno “Natale in casa Cupiello”, tratto dall’opera teatrale tragicomica di Eduardo De Filippo. La parte di Pasquale Cupiello, fratello di Luca interpretato nell’ultima rivisitazione televisiva da Sergio Castellitto, e’ stata affidata a Tony Laudadio. L’attore ci ha raccontato dell’ondata di affetto manifestata da parte del pubblico dopo la messa in onda, del suo ultimo libro “Il blu delle rose” e dei progetti prossimi progetti lavorativi.
INTERVISTA A TONY LAUDADIO
Tony, innanzitutto complimenti per la Sua arte, in genere. In tv, ho potuto "applaudirla" nella parte di Pasquale Cupiello insieme al grande Sergio Castellitto. Che cosa ha provato nell'interpretare questo personaggio e l'emozione essere nel cast in una commedia di De Filippo?
Dopo la proiezione del film sono stato sommerso da un’ondata di affetto emozionante. E’ stata una bella ricompensa e approfitto di questa intervista per ringraziare te e tutti. In realtà ho lavorato su Eduardo De Filippo, negli anni, ripetute volte, e ho avuto la fortuna di prendere parte ad allestimenti storici, come ad esempio “Sabato, Domenica e Lunedì” di Servillo. Qui c’era però un’emozione in più: il cinema. L’operazione in sé conteneva dei margini di rischio che rendevano il lavoro simile a una sfida. E mi sembra che tutto sommato il bilancio sia positivo. Il povero Pasqualino che interpreto mi ha strappato risate e tenerezza, e l’emozione di vederlo in questa cornice così preziosa la conserverò per molto tempo.
Oltre ad essere attore, anche scrittore. Il Suo ultimo romanzo e' "Preludio a un bacio", fra l'altro vincitore "Premio selezione 2019". Di che cosa parla questo il libro? Il Il protagonista e' un bacio?
Purtroppo devo correggerti: in realtà l’ultimo mio libro è di recente uscita e si intitola “Il blu delle rose” editore NN. Ma entrambi i libri hanno un comun denominatore, che poi sta sempre dentro la mia scrittura, e cioè l’indagine delle contraddizioni e delle paure di tutti noi, che di volta in volta si manifestano nelle forme più imprevedibili, soprattutto quando gli affetti si scontrano con la logica. La scrittura è una parte del mio lavoro di scavo psicologico non tanto dissimile, in fondo, da quella del palcoscenico o del cinema.

I Suoi prossimi progetti lavorativi, augurandoci al più presto, che questa pandemia finisca.
Torno in teatro con Carlo Cecchi già a Gennaio - se i teatri dovessero davvero riaprire - e questa primavera probabilmente un nuovo film di Edoardo De Angelis tratto da un testo di De Filippo
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https://www.instagram.com/tony.laudadio/