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Virgilii: “Gigi Proietti mi ha dato lezioni di vita” | INTERVISTA E FOTO

Continua il mio viaggio nel ricordo del grande Gigi Proietti, intervistando Massimiliano Virgili, attore, doppiatore, dialoghista e direttore del doppiaggio italiano.

Virgili ha lavorato a fianco di Gigi Proietti, dal ’96 al 2008 nella fortunata serie televisiva de “Il maresciallo Rocca” nei panni del carabiniere Carmelo Russo.

INTERVISTA A MASSIMILIANO VIRGILII

Massimiliano grazie per la disponibilità. Quale è il ricordo più bello che hai con Gigi Proietti?

Come potrai immaginare, avendo passato 12 anni della mia vita, a volte giorno e notte insieme a lui e ai miei amici colleghi del Maresciallo Rocca, i ricordi sono infiniti e tutti bellissimi. E’ difficile estrapolarne uno solo. Forse la cosa più bella che ne riassume la sua persona è quello che molto spesso tra una ripresa e l’altra lui continuava il suo show raccontandoci barzellette. Anche se ormai le conoscevamo quasi tutte ci faceva lo stesso morire dalle risate perché non era la barzelletta in se a farci ridere ma come lui le raccontava. Spesso rimaneva a cena con noi e ci deliziava di aneddoti e lezioni d‘arte e di vita. Quindi il mio ricordo più bello di lui è sicuramente la sua disponibilità e la sua generosità nei confronti di giovani attori che lo vedevano come un Santone, un mostro sacro! Disponibile anche durante le riprese, consigliandoci come potevamo dire una battuta senza farsi accorgere dal regista, il nostro talent scout e piccolo papà Giorgio Capitani.


Qualche aneddoto o un momento speciale durante le riprese de "Il maresciallo Rocca"?

Questo mi è sicuramente più facile. Una delle tanti notti passate insieme sul set, stavamo girando una scena a Viterbo che andava per le lunghe. Quella sera però giocava la Roma, la sua e la mia squadra del cuore in Champions League. Mi prese da parte e mi sussurrò : Russo (era il mio nome di scena) via da me nel mio camper fra un po’, ma nun te fa vedè dall’altri che se vedemo la “Maggica”. Era Ajax Roma e si era fatto montare sul suo camper un antenna speciale piena di cavi che attraversavano l’intero set per non perdersi la partita fra una ripresa e l’altra. Si gelava dal freddo, nevicava, ma fù (nonostante la sconfitta della Roma), una serata davvero “Maggica”. Che cosa hai imparato da Gigi e se c'è una canzone che ti piacerebbe dedicargli?

Da Gigi ho imparato soprattutto l’umiltà, ma anche la sicurezza di me stesso al momento opportuno. A rispettare il prossimo ma anche a non temerlo. Ho imparato a essere più naturale nella recitazione e a improvvisare quando lo sentivo. Ho imparato a ridere e a scherzare. Ho imparato a vivere e a stare su un set cinematografico. Ho imparato a studiare, a dedicare anima e corpo a quello che più mi piaceva: recitare. La canzone che mi colpì da ragazzino e che tuttora mi commuove è quella cantata da lui stesso di Trovajoli nella Tosca di Magni del 1973: Nun je da’ retta Roma. Direi che non si può far dedica migliore.


Massimiliano, puoi anticiparci qualcosa a cui stai lavorando o su cui lavorerai e una parola sul difficile momenti che sta attraversando il mondo dello spettacolo.

In questo momento difficile per lo spettacolo sto per iniziare una nuova e interessantissima esperienza. Si tratta di una trasmissione podcast sul caso Girolimoni (1924-1927) durante l’Italia del ventennio fascista dove interpreterò il protagonista: Il commissario Giuseppe Dosi che riuscì a dimostrare l’innocenza di Gino Girolimoni capro espiatorio del governo fascista. Per questo fu poi rinchiuso in un manicomio. Dosi poliziotto con la passione per la recitazione famoso per i suoi travestimenti, tra l’altro creò la famosa e tutt’ora in voga INTERPOL. Quello che penso a proposito del nostro momento te lo dico in due parole: se si ferma l’arte, si ferma la vita.


https://massimilianovirgilii.com/


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