Weekend al cinema con "La stranezza" | Recensione a cura di Jessica Gori
Titolo: La stranezza
Regia: Roberto Andò
Cast: Toni Servillo, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, , Renato Carpentieri
Trama: Luigi Pirandello, il grande scrittore, arriva da Roma a Girgenti, l' odierna Agrigento, sua città natale, prima di recarsi a Catania per fare gli auguri di compleanno al collega Giovanni Verga.
Scopre, però, che la sua balia è appena deceduta, così si affida ai due becchini del paese, Onofrio e Sebastiano, che non lo riconoscono ma lo invitano ad assistere alla prima dello spettacolo da teatranti appassionati.
I due saranno di aiuto a Pirandello per uscire da una grande crisi personale e creativa.
Recensione: Dopo Pirandello il teatro non è stato più lo stesso; perché con lui è nato il metateatro, dove finzione e realtà si interscambiano in modo imprescindibile.
Di comprensione non facile, sicuramente, tanto da non essere apprezzato agli inizi, ma tale da essere riconosciuto a livello mondiale e regalare all' autore il premio Nobel per la letteratura nel 1934.
La stranezza di Pirandello è quel senso di confusione mentale che non gli fa mettere ordine alle idee; quella che blocca lo scrittore e gli fa avere le" visioni" di personaggi per i quali non trova una collocazione..fino a quando non incontra Onofrio e Sebastiano.
La genialità del film, dove tutto, dalla scenografia, alla musica, ai costumi, alla fotografia è impeccabile, sta nel fatto di riuscire a far mantenere il dubbio che quello che stiamo vedendo sia reale o frutto della fantasia del protagonista.
Toni Servillo è Pirandello e la sua interpretazione va oltre la bravura: è capacità impressionante di immedesimazione, tanto da farci dimenticare l'attore che sta dietro al personaggio.
Al suo fianco, in una veste insolita, Ficarra e Picone, più seriosi, ma senza mai tralasciare un pizzico d' ironia, che il regista mantiene per smorzare il tono del dramma.
Voto: 9
