Weekend al cinema con "Lo chiamavano Jeeg Robot" | Recensione a cura di Jessica Gori
Titolo: Lo chiamavano Jeeg Robot
Regia: Gabriele Mainetti
Cast: Claudio Santamaria, Ilenia Pastorelli, Luca Marinelli, Antonia Truppo, Stefano Ambrogi, Salvatore Esposito.
Trama: Enzo è un ladruncolo che una notte, per sfuggire alla polizia, cade nel fiume Tevere, dove si trovano sul fondo alcune sostanze radioattive.
Quando ne esce fuori, l' uomo si accorge di avere acquisito una straordinaria forza.
L' incontro con una ragazza molto particolare, rimasta sola dopo la morte del padre, gli permetterà di utilizzare questo inaspettato "potere" per contrastare la criminalità organizzata che tenta di impadronirsi di Roma.
Recensione: L' opera prima del giovane regista e produttore romano Gabriele Mainetti si avvicina al capolavoro. Nel suo film, del 2015, possiamo infatti trovare una perfetta miscela tra il fantastico, il dramma, l' azione ed il romanticismo. C'è un antieroe, che poi diventa un eroe e poi addirittura un supereroe. C'è un cattivo, che diventa l' antagonista per eccellenza.
E c' è una moderna principessa da salvare , che alla fine invece sarà colei che salverà l' eroe.
Lo scenario è quello della città di Roma, ormai nelle mani di cosche mafiose, dove il nostro protagonista entra in contatto con una pericolosa gang, guidata dallo " Zingaro", a sua volta collegato alla camorra napoletana, che vede a capo la spietata Nunzia Lo Cosimo.
All' inizio Enzo utilizza i suoi " superpoteri" per attuare colpi milionari soffiandoli proprio ai criminali; ma la conoscenza di Alessia, con tutta la sua fragilità e il suo candore, darà una svolta significativa alla sua vita.
Per la ragazza Enzo è l' incarnazione di Hiroshi Sheba, protagonista di " Jeeg Robot d' acciaio", il manga giapponese, e deve, in quanto tale, salvare l' umanità.
Perché in un mondo dove l' inquinamento dilaga, dove il male cerca di prevalere sul bene, dove gli emarginati spesso vengono dimenticati, abbiamo un grande bisogno di supereroi.
Voto: 9
