Weekend al cinema con "Tar" | Recensione a cura di Jessica Gori
Titolo: Tar
Regia: Todd Field
Cast: Cate Blanchett, Noemie Merlant, Nina Hoss, Sophie Kauer, Julian Glover, Allan Corduner , Mark Strong.
Trama: Lydia Tar è la direttrice capo dell' Orchestra Filarmonica di Berlino. Mentre sta per uscire la sua autobiografia, la donna prosegue il suo lavoro, con l' appoggio della compagna Sharon, una delle sue violoncelliste, la loro figlia adottiva Petra e la dolce assistente personale Francesca.
Tutto sembra essere sotto controllo nella sua vita, finché non arrivano una nuova musicista, Olga, voluta dalla stessa Lydia, e pesanti accuse che le vengono rivolte da più fronti, a minare la tranquillità familiare; accuse dalle quali proverà a difendersi e che metteranno a dura prova il suo equilibrio.
Recensione: La divina Cate: nessun altro aggettivo è più appropriato per questa attrice, in odore del suo secondo Oscar.
Tutto il film di Field è incentrato su di lei; attorno a lei ruotano tutti i personaggi-satelliti, per diversi motivi affascinati e avvolti da timore reverenziale nei suoi confronti.
Un' altra interpretazione magnifica della Blanchett , che ci ipnotizza, ci attrae, ci fa incuriosire...
Un' interpretazione che le è già valsa tutti i premi finora a disposizione, dalla Coppa Volpi ai recenti Bafta Award.
Lydia Tar è una donna di estrema autorevolezza, sicuramente di grande carisma e maniaca del controllo, ma non priva di alcune nevrosi e manie di persecuzione.
Una sapiente regia ne carpisce ogni piccolo cambio di espressione, ogni gesto del corpo e delle mani, che anche nel dialogo sembrano richiamare sempre il movimento, a volte fluido, altre volte deciso, della bacchetta.
Un personaggio non sempre lineare, in alcuni momenti difficile da inquadrare, dai mille lati oscuri, intrappolata da alcuni demoni personali, che arrivano spesso a disturbare il suo sonno: per questo da osservare attentamente, dall' inizio alla fine.
Voto: 8
