Weekend al cinema con "Tutto il mio folle amore" | Recensione a cura di Jessica Gori
Titolo: Tutto il mio folle amore
Regia: Gabriele Salvatores
Cast: Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, Giulio Pranno, Tania Garribba
Trama: Vincent è un adolescente affetto da una forma di autismo che vive a Trieste con la madre Elisa e il padre adottivo.
Il padre naturale, Willi, non l' ha mai conosciuto, ma durante la pausa di un suo tour come cantante di eventi, l' uomo si presenta improvvisamente a casa sua.
Dopo essere stato cacciato in malo modo da Elisa, Willi parte per la Slovenia, ma Vincent si è nascosto nella sua auto e va con lui.
Recensione: Come afferma la dicitura iniziale, questo film vuole essere una libera ispirazione di una storia vera, che è quello di Franco e Andrea Antonello, padre e figlio raccontati nel romanzo" Se ti abbraccio non avere paura".
Giulio Pranno, qui all' esordio nel cinema, impersona Vincent, un ragazzo speciale, che vive di silenzi profondi, urla improvvise , pochi abbracci e molte emozioni.
Il viaggio con il padre, che si snoda tra le meraviglie scenografiche della Slovenia e della Croazia, con le loro terre brulle, i loro muri di confine, il loro meraviglioso mare, è in fondo la metafora di quanto la vita da genitori sia già di per sé dura, ma ancora di più con figli che purtroppo nascono con questa disabilità e per i quali anche le cose più semplici difficili.
Per Willi sarà un' occasione per comprendere quello che si è perso negli anni precedenti e che Vincent è il valore aggiunto che gli mancava, che è una costante scoperta e fonte di apprendimento del suo mondo "particolare".
E lui vorrebbe potersi esprimere, perché vede le parole ma non riesce a dirle; sembra estraneo al mondo, ma ha solo voglia di gridare tutto il suo folle amore.
Voto: 8
